26 marzo 2024 – 06:30
Il giudice Di Bella ricevette la lettera con un misto di sorpresa e commozione. Le parole, seppur sgrammaticate, trasmettevano un’intensità e una gratitudine che lo colpirono profondamente. La donna ringraziava il magistrato per aver preso provvedimenti a favore dei suoi nipotini dopo l’arresto della famiglia. Con sincera umiltà ammetteva di aver compreso che i bambini non potevano seguire la stessa strada che lei aveva intrapreso, fatta di ingressi e uscite dal carcere. Di fronte a quella missiva carica di emozioni contrastanti, il giudice si sentì investito di una responsabilità ancora più grande nei confronti della giustizia e del bene dei più piccoli. In quel momento capì quanto fosse importante agire con fermezza ma anche con compassione, consapevole che le sue decisioni avrebbero avuto un impatto profondo sul futuro di quei bambini. Quella lettera divenne per lui un promemoria costante dell’importanza di cercare sempre il giusto equilibrio tra giustizia e umanità, nella consapevolezza che ogni sentenza emessa avrebbe potuto cambiare destini e aprire nuove possibilità per chi ne aveva più bisogno.