Nelle remote e impervie valli dell’Aspromonte reggina, un intricato labirinto di boschi secolari ha celato per lungo tempo una sofisticata operazione di coltivazione illegale di cannabis.
Il ritrovamento, frutto di un’accurata e mirata operazione dei Carabinieri della Compagnia di Palmi, supportata dall’impiego strategico dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e dell’8° Nucleo Elicotteri, rivela una realtà complessa, intrecciata con le peculiarità geografiche e socio-economiche del territorio.
Lungi dall’essere una semplice coltivazione amatoriale, l’impianto disvelato testimonia un’organizzazione radicata e strutturata, capace di sfruttare le zone più inaccessibili e di eludere i controlli.
La densità delle piante, ormai giunte a uno stato di maturazione avanzata, suggerisce un’attenta pianificazione e una gestione professionale.
La presenza di attrezzature agricole di precisione – aratri, trattori, sistemi di irrigazione tecnologicamente avanzati – e di sofisticate pompe idrauliche, essenziali per garantire l’apporto d’acqua in un ambiente spesso arido e scarsamente irrigabile, indica un investimento economico significativo e una conoscenza approfondita delle tecniche agricole.
L’Aspromonte, terra di tradizioni millenarie e di una forte identità culturale, si presenta come scenario ideale per un’attività del genere: la sua morfologia accidentata, la scarsa densità abitativa e la limitata presenza di infrastrutture rendono difficile l’accesso e il controllo del territorio.
Questa scelta strategica non è casuale, ma riflette la volontà di operare nell’ombra, sfruttando le caratteristiche uniche del luogo.
Le prime valutazioni degli inquirenti stimano un potenziale profitto illecito di notevole entità, potenzialmente superando diverse centinaia di migliaia di euro.
Questa somma non rappresenta solo un guadagno finanziario, ma anche un’iniezione di denaro in un contesto economico fragile, con potenziali ripercussioni sociali e criminali.
L’operazione dei Carabinieri, che ha portato alla distruzione dell’impianto e al sequestro delle attrezzature, rappresenta un importante successo nella lotta alla criminalità organizzata e un segnale di deterrenza per chi intende sfruttare il territorio per attività illegali.
L’attenzione costante delle forze dell’ordine, combinata con una conoscenza approfondita del territorio e l’impiego di tecnologie avanzate, si conferma fondamentale per contrastare efficacemente questo fenomeno e tutelare la legalità e la sicurezza dei cittadini.
L’indagine continuerà per identificare i responsabili e smantellare completamente l’organizzazione alla base di questa attività illecita, affrontando le complesse dinamiche socio-economiche che alimentano tali fenomeni.