mercoledì 13 Agosto 2025
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Cosenza, botulino: quindici intossicati, visita del vescovo.

L’emergenza sanitaria che sta colpendo la città di Cosenza si fa sempre più pesante con il nuovo ricovero all’ospedale Annunziata, portando il numero complessivo di intossicati da botulino a quindici.
La gravità della situazione è amplificata dal fatto che si tratta del figlio di una paziente già ricoverata, un evento che sottolinea la possibile diffusione e l’impatto diffuso dell’agente tossinico.
Il giovane, ventenne, è stato immediatamente collocato in terapia intensiva, dove è sottoposto a una sorveglianza continua e a protocolli di supporto vitale mirati, data la delicatezza delle sue condizioni cliniche.

La distribuzione dei pazienti ricoverati riflette la varietà di gravità delle manifestazioni cliniche: cinque sono in condizioni critiche che richiedono il supporto intensivo, tre, inclusi bambini, sono assistiti nel reparto di Pediatria, mentre i rimanenti sette sono monitorati nei reparti di area medica, indicando una gamma di sintomi e di necessità assistenziali.
In un momento di profonda inquietudine per la comunità, il vescovo di Cosenza, Monsignor Giovanni Checchinato, ha voluto manifestare la sua vicinanza, compiendo una visita ai pazienti del reparto di terapia intensiva.
L’accoglienza è stata curata dal Direttore della Unità Operativa di Cure Intensive, Andrea Bruni, e dal Coordinatore infermieristico facente funzione, Domenico Cardamone, a testimonianza dell’impegno congiunto di tutta la struttura sanitaria.
Monsignor Checchinato ha espresso parole di conforto ai familiari, condividendo il loro dolore e offrendo sostegno spirituale.

Ha inoltre riconosciuto pubblicamente il valore imprescindibile del lavoro svolto dal personale medico e infermieristico, sottolineando l’importanza del loro dedizione e della loro professionalità in un contesto di emergenza così complesso.

“Il vostro è un atto di resistenza, una testimonianza di speranza concreta per coloro che affrontano la sofferenza e la malattia”, ha affermato il vescovo, evidenziando come l’impegno del personale sanitario rappresenti un faro di luce in un momento di grande difficoltà.

Questa affermazione non è solo un atto di apprezzamento, ma anche un richiamo al significato più profondo della cura e della compassione in un contesto di crisi.
La visita del vescovo, in questo scenario, assume un valore aggiunto, fungendo da ponte tra la comunità, la fede e la scienza, offrendo un momento di riflessione e di speranza per tutti coloro che sono coinvolti in questa emergenza.

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