Nel cuore agro-industriale della provincia di Crotone, un’operazione mirata delle forze dell’ordine ha portato alla luce un sofisticato impianto di coltivazione illegale di cannabis.
L’attività, sviluppatasi in contrada Frasso Saletta, nel comune di Isola di Capo Rizzuto, è stata individuata nell’ambito di una più ampia strategia di monitoraggio del territorio, volta a contrastare la criminalità organizzata e il traffico di sostanze stupefacenti.
L’individuazione della coltivazione è stata resa possibile grazie all’impiego di tecnologie avanzate, in particolare l’ausilio aereo del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia, che ha permesso di sorvolare ampie zone rurali e individuare anomalie nelle colture.
L’impianto, abilmente camuffato tra le coltivazioni di granoturco, si estendeva su un’area vasta, riconducibile a un imprenditore edile, sfruttando la sua conoscenza del territorio e delle tecniche agricole per eludere i controlli.
L’operazione ha permesso di sequestrare 917 piante di cannabis sativa, in uno stato di maturazione avanzato, pronte per la raccolta e la successiva lavorazione.
L’organizzazione criminale aveva predisposto un sistema di occultamento complesso, evidenziando la pianificazione accurata e la professionalità del gruppo coinvolto.
Le perquisizioni hanno esteso l’indagine a una serie di capannoni di pertinenza della proprietà, rivelando una vera e propria “fabbrica” di droga.
All’interno di uno dei capannoni è stato scoperto un laboratorio attrezzato per l’essiccazione e il confezionamento della marijuana.
Sono stati sequestrati circa 3 chilogrammi di infiorescenze pronte al consumo, insieme a materiali utilizzati per l’essiccazione, tra cui un ventilatore e uno stendino rudimentale, e vari strumenti per il confezionamento, a testimonianza della volontà di commercializzare il prodotto illecitamente ottenuto.
Le indagini, condotte sotto la direzione della Procura della Repubblica di Crotone, hanno portato all’arresto domiciliare dell’imprenditore responsabile della coltivazione e della detenzione della droga.
L’ingente quantitativo di cannabis sequestrata, stimato in oltre una tonnellata, avrebbe potuto generare un profitto illecito superiore ai 3 milioni di euro, alimentando il mercato illegale e finanziando attività criminali.
L’operazione evidenzia la capacità delle organizzazioni criminali di sfruttare il settore agricolo per attività illegali, richiedendo un impegno costante e coordinato delle forze dell’ordine e delle istituzioni per proteggere la legalità e tutelare il territorio.
L’approccio strategico, che combina intelligence, tecnologie avanzate e indagini mirate, si dimostra fondamentale per contrastare efficacemente il traffico di stupefacenti e smantellare le reti criminali che operano nel cuore delle comunità rurali.