Un atto di inaudita gravità ha colpito il cuore pulsante di Sant’Antonio, a Reggio Calabria, dove le strutture del Centro Reggio Junior, storico pilastro dell’attività sportiva giovanile, sono state oggetto di un incendio doloso.
L’evento, ben oltre la mera distruzione materiale, rappresenta una profonda ferita al tessuto sociale e alla fiducia nella civile convivenza.
Il sindaco Giuseppe Falcomatà ha espresso indignazione e sgomento, definendo l’azione un “oltraggio alla dignità umana” che mira a destabilizzare le fondamenta di una comunità attiva e impegnata nel progresso.
Il Centro Reggio Junior non è semplicemente una struttura sportiva; è un ecosistema di crescita, un luogo in cui giovani atleti coltivano non solo abilità calcistiche, ma anche valori fondamentali come il rispetto, la lealtà, la resilienza e il senso di appartenenza.
La sua perdita, anche solo temporanea, priva la città di un punto di riferimento educativo e sociale di inestimabile valore.
Questo episodio cruento solleva interrogativi profondi sulle dinamiche criminali che affliggono il territorio e sulla necessità di rafforzare la collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e comunità locale per contrastare ogni forma di violenza e vandalismo.
L’incendio non è un evento isolato, ma si inserisce in un contesto più ampio di degrado e di mancanza di opportunità per i giovani, che rischiano di essere attratti da spirali di illegalità e di emarginazione.
L’amministrazione comunale, in segno di solidarietà, si stringe alla famiglia Quartullo, anima e motore del Centro Reggio Junior, e a tutti i bambini e le famiglie che ne usufruiscono.
L’impegno è quello di fornire un sostegno concreto e tempestivo, non solo per la ricostruzione delle strutture danneggiate, ma anche per ripristinare un clima di sicurezza e di serenità all’interno della comunità.
Il sindaco Falcomatà auspica che le indagini, affidate alle autorità competenti, possano portare rapidamente all’identificazione e alla condanna dei responsabili, restituendo alla città un senso di giustizia e di speranza.
L’atto criminoso, compiuto con irresponsabile leggerezza, non dovrà intaccare la determinazione di coloro che quotidianamente lavorano con passione e dedizione per costruire un futuro migliore per le nuove generazioni, un futuro fondato sui principi di legalità, di inclusione e di opportunità per tutti.
L’azione dimostra, con tragica chiarezza, la necessità di investire di più in progetti di prevenzione e di inclusione sociale, per offrire ai giovani alternative costruttive e per contrastare l’emarginazione che spesso li spinge verso comportamenti devianti.
È imperativo riaffermare il primato della cultura, dell’educazione e dello sport come strumenti di riscatto sociale e di crescita personale.