mercoledì 10 Settembre 2025
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Catanzaro

Morte di Antonio Maio: indagine per omicidio colposo a Praia a Mare

La comunità di Praia a Mare è ancora scossa dalla tragica scomparsa di Antonio Maio, 33 anni, operaio edile deceduto improvvisamente il 25 luglio, a pochi metri dalla struttura ospedaliera dove aveva cercato aiuto.

La Procura della Repubblica di Paola, sotto la direzione di Domenico Fiordalisi, ha avviato un’indagine complessa per omicidio colposo, focalizzata sulla ricostruzione accurata degli eventi che hanno condotto alla morte del giovane, sposato e padre di un bambino.
L’inchiesta, di natura multidisciplinare, coinvolge un ampio ventaglio di soggetti: il datore di lavoro, ritenuto responsabile di eventuali mancanze nella gestione della sicurezza del cantiere, e un team di professionisti sanitari, composto da due medici cubani, un’anestesista e tre operatori sanitari, infermieri e OSS, tutti difesi dall’avvocato Emilio Perfetti.
Le indagini si concentrano sia sulle dinamiche legate all’ambiente lavorativo, esaminando nel dettaglio le procedure di sicurezza implementate e il rispetto delle normative in materia di prevenzione dei rischi professionali, sia sulla qualità e tempestività dei soccorsi sanitari forniti al pronto soccorso di Praia a Mare.

L’ipotesi di un rapporto causale tra le estreme condizioni ambientali, con temperature estive che hanno superato i 35 gradi, e il collasso del lavoratore, seppur non esclusa, necessita di un’analisi approfondita.

La Procura, consapevole della delicatezza e complessità del caso, ha disposto un’autopsia, che sarà eseguita domani a Catanzaro dalla dottoressa Isabella Aquila.
L’esame autoptico si prefigge di determinare con precisione la causa del decesso, escludendo o confermando eventuali patologie preesistenti, l’effetto combinato del caldo eccessivo con fattori individuali e le possibili negligenze nei soccorsi.

L’indagine non si limita a un mero accertamento formale delle responsabilità, ma mira a fare luce su un sistema più ampio, interrogandosi sulle adeguate misure di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori esposti a ondate di calore, sempre più frequenti e intense a causa dei cambiamenti climatici.

Il caso Maio solleva questioni cruciali riguardo alla necessità di protocolli di prevenzione e gestione del rischio termico più rigorosi, nonché di una formazione specifica per i lavoratori e per il personale sanitario, per riconoscere e affrontare tempestivamente i segnali di stress da calore.
La Procura, con questa indagine, intende non solo accertare le responsabilità dirette, ma anche promuovere un cambiamento culturale e legislativo volto a garantire maggiore sicurezza e tutela della vita umana nei luoghi di lavoro.

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