L’ennesima operazione di soccorso in mare ha portato a Roccella Ionica un’imbarcazione proveniente dalle coste turche, carica di umane storie in fuga.
Ben cinquantaquattro individui, prevalentemente di nazionalità iraniana, irachena e curda, sono stati tratti in salvo dai militari della Guardia Costiera di Roccella Ionica, supportati dal Roan di Vibo Valentia della Guardia di Finanza, dopo giorni di navigazione incerta e precaria.
Il viaggio, intrapreso cinque giorni prima dalla costa turca, ha visto l’imbarcazione a vela affrontare condizioni meteorologiche avverse e la costante minaccia di naufragio.
Tra i passeggeri, un quadro demografico fragile: una manciata di donne, alcune incinte, due bambini piccoli e un numero significativo di minori non accompagnati, testimonianza di un drammatico esodo familiare.
Le ragioni che li spingono ad abbandonare le proprie case sono complesse e intrecciate: persecuzioni politiche, conflitti armati, povertà estrema e la speranza di una vita migliore, un rifugio sicuro lontano dalle proprie realtà.
La motovedetta della Guardia Costiera ha garantito il trasferimento sicuro verso la costa italiana.
Una volta raggiunta Roccella Ionica, le procedure standard hanno previsto controlli sanitari e di sicurezza da parte delle autorità competenti, immediatamente seguiti dall’intervento del personale medico dell’Azienda Sanitaria Provinciale.
La gestione dell’emergenza umanitaria è stata poi affidata ai volontari della Croce Rossa Italiana, che si sono presi cura dei nuovi arrivati, garantendo loro un primo approccio dignitoso e fornendo assistenza di base.
L’accoglienza temporanea è stata predisposta all’interno del Centro di Prima Accoglienza e Soccorso, allestito nell’area portuale, in attesa di ulteriori decisioni relative al percorso di accoglienza e integrazione di queste persone vulnerabili.
L’episodio riapre il dibattito sulle rotte migratorie, sulle cause profonde che spingono le persone a rischiare la propria vita in mare e sulla necessità di politiche migratorie che coniughino sicurezza, umanità e rispetto dei diritti fondamentali.








