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sabato 1 Novembre 2025

Perizia psichiatrica a Cosenza: luce sulla vicenda della neonata rapita.

Il Tribunale di Cosenza, presieduto dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) Letizia Benigno, ha formalizzato l’assegnazione del compito cruciale a un team di esperti per la valutazione psichiatrica di Rosa Vespa, la donna accusata del drammatico episodio avvenuto il 21 gennaio scorso: il rapimento di una neonata di un solo giorno da una clinica privata della città.

La composizione del collegio peritale riflette la complessità e la delicatezza della vicenda.

Il team è guidato dal Dott. Michele Di Nunzio, psichiatra, psicoterapeuta e riconosciuto specialista in Criminologia Clinica e Psichiatria Forense, discipline che forniscono strumenti specifici per l’analisi del comportamento criminale alla luce di profili psichiatrici.

Affiancano il Dott. Di Nunzio la Dott.ssa Gabriella Bolzoni, psicologa e criminologa, e la Dott.ssa Roberta Costantini, psicoterapeuta e psicologa giuridica, le cui competenze integrate garantiranno una valutazione olistica e multidisciplinare.

La famiglia della neonata, tramite i propri legali, ha presentato una istanza al GIP, chiedendo un ampliamento del mandato peritale, affinché non si limitasse alla mera valutazione delle condizioni psichiatriche di Rosa Vespa al momento del fatto, ma includesse un’analisi approfondita delle condotte pre e post rapimento.
Questa richiesta, accolta dal GIP, mira a ricostruire il contesto comportamentale che ha portato al gesto e a valutarne le implicazioni in termini di responsabilità e di prognosi.
Le operazioni peritali si stanno svolgendo presso l’abitazione dell’imputata, attualmente ristretta ai domiciliari, nel rispetto dei protocolli di sicurezza e di riservatezza.

La decisione del GIP di procedere con la nomina del collegio peritale è direttamente collegata alla scelta di un rito abbreviato condizionato all’esito della perizia psichiatrica.
Questa circostanza sottolinea l’importanza cruciale della valutazione dei disturbi psichiatrici nel determinare la gravità del reato e le possibili attenuazioni.
La perizia rappresenta un elemento chiave per la comprensione delle dinamiche che hanno portato al gesto estremo e per la definizione di un percorso di cura e di reinserimento sociale, laddove possibile, tenendo conto della vulnerabilità della vittima e della complessità della situazione.
Il processo si configura, pertanto, non solo come un’indagine penale, ma anche come un’opportunità per approfondire le dinamiche del comportamento umano e per elaborare strategie di prevenzione e di intervento precoce in situazioni di crisi.

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