Un’operazione patrimoniale di ampio respiro, orchestrata dai Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria sotto la direzione della Procura della Repubblica, ha portato a una serie di denunce nei confronti di 54 persone e al blocco di beni per un valore complessivo di 1,7 milioni di euro. L’indagine, frutto di un’approfondita analisi finanziaria e del controllo del territorio, ha coinvolto individui precedentemente condannati per associazione a scopo di delittuoso, molti dei quali legati a complesse strutture criminali – le ‘ndrine – che operano nel cuore del comprensorio reggino. Questi soggetti, soggetti a misure di prevenzione antimafia, sono risultati inadempienti agli obblighi di comunicazione delle variazioni patrimoniali previsti dalla legislazione vigente.L’inadempienza a tali obblighi, sanciti inizialmente dalla legge Rognoni-La Torre del 1982 e rafforzati dal successivo codice antimafia del 1991, rappresenta un elemento chiave nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata. Questa normativa, lungi dall’essere un mero adempimento burocratico, costituisce un potente strumento di monitoraggio e prevenzione, volto a tracciare l’evoluzione del patrimonio e delle capacità finanziarie di individui sospetti, al fine di individuare eventuali collegamenti con attività illecite latenti o in corso. L’obiettivo primario è quello di disarticolare le reti finanziarie che sostengono le attività criminali, impedendo il reinvestimento di capitali illeciti e compromettendo la capacità operativa delle organizzazioni mafiose.L’operazione si è sviluppata a seguito di un’attività di controllo economico del territorio che ha messo in luce una situazione incongruente: nonostante le restrizioni imposte dalle misure di prevenzione, alcuni individui ritenuti contigui alle ‘ndrine continuavano ad esibire un tenore di vita sproporzionato rispetto alle loro dichiarazioni patrimoniali, manifestando possesso di veicoli di lusso e acquisendo beni immobili di notevole valore.L’indagine patrimoniale, pertanto, ha riguardato un universo di oltre duemila individui, pregiudicati o sottoposti a misure di prevenzione, portando all’acquisizione di dettagliate informazioni finanziarie e al successivo provvedimento di sequestro. I beni congelati comprendono otto immobili, venti terreni, sette autovetture, quattro rapporti finanziari, un contratto assicurativo e partecipazioni societarie, configurando un patrimonio complessivo di oltre 1,7 milioni di euro.L’impatto dell’operazione si estende a diverse aree geografiche del territorio reggino, interessando i mandamenti centro, jonico e tirrenico, e coinvolgendo ‘ndrine di spicco come Latella, Ficara, Condello-De Stefano-Tegano, Libri, Serraino, Commisso, Iamonte, Pelle, Strangio, Morabito, Piromalli, Bellocco, Pesce e Alvaro. La portata dell’indagine testimonia la complessità e la ramificazione delle organizzazioni criminali e sottolinea l’importanza di un approccio investigativo mirato e costante per contrastare efficacemente il fenomeno mafioso e confiscare i beni illeciti accumulati. L’operazione evidenzia, inoltre, come il controllo patrimoniale rappresenti un pilastro fondamentale nella strategia di contrasto alla criminalità organizzata, mirando a colpire nel vivo il potere economico delle ‘ndrine e a restituire alla collettività i beni sottratti alla legalità.
Reggio Calabria: Finanze, sequestrati 1,7 milioni alle ‘ndrine
Pubblicato il
