La vicenda elettorale di Carfizzi, piccolo comune calabrese, si è conclusa con una sentenza dirompente del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) di Catanzaro, che ha disposto l’annullamento delle elezioni comunali del giugno precedente e l’indizione di nuove votazioni. Questa decisione, frutto di un’approfondita istruttoria, segna un punto cruciale nella salvaguardia del diritto di voto e nell’integrità del processo democratico locale.Al centro della disputa vi è la denuncia presentata dalla candidata sindaco sconfitta, Giovanna Macrì, attraverso il suo legale Francesco Pitaro, che ha contestato la regolarità delle operazioni elettorali nella sezione numero 2, evidenziando presunte irregolarità che avrebbero compromesso l’esito delle votazioni. Le accuse vertevano su due aspetti particolarmente allarmanti: l’utilizzo di una pratica fraudolenta, comunemente definita “scheda ballerina”, e l’introduzione notturna nel seggio elettorale da parte del presidente della seconda sezione e di suo figlio, avvenuta in assenza degli altri membri del seggio e in violazione dei protocolli di sigillo.La sentenza del TAR non è frutto di una valutazione superficiale, ma di un’analisi meticolosa delle prove emerse durante l’istruttoria. L’attenzione dei giudici si è concentrata sull’incongruenza riscontrata nel numero di schede elettorali. Sebbene fossero state consegnate alla sezione numero 2 ben 650 schede, durante la verifica è risultata l’assenza ingiustificata di due voti. Questa discrepanza, in combinazione con le circostanze sospette dell’accesso notturno al seggio, ha creato un quadro di irregolarità così grave da minare la validità complessiva delle operazioni elettorali.L’annullamento del verbale elettorale della sezione n. 2 e dell’atto di proclamazione degli eletti rappresenta un atto di tutela del principio di legalità. La decisione del TAR, accogliendo le censure sollevate da Giovanna Macrì, ristabilisce un senso di giustizia e riafferma l’importanza di un processo elettorale trasparente e incontaminato. L’avvocato Pitaro ha espresso soddisfazione per la decisione, sottolineando come questa sentenza abbia riconosciuto la gravità delle violazioni che hanno compromesso il diritto di voto e alterato l’esito delle elezioni.L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Mario Antonio Amato, eletto con uno scarto di soli 15 voti, ha prontamente annunciato l’intenzione di impugnare la sentenza del TAR presso il Consiglio di Stato, richiedendo una sospensiva immediata. Questa mossa suggerisce una volontà di contestare la validità delle argomentazioni presentate dalla ricorrente e di evitare la necessità di nuove elezioni. Nonostante l’appello, l’amministrazione si è mostrata fiduciosa e determinata ad affrontare la situazione, anche in caso di nuove votazioni.La vicenda di Carfizzi solleva interrogativi importanti sulla necessità di rafforzare i controlli e le misure di sicurezza durante le operazioni elettorali, al fine di prevenire manipolazioni e irregolarità che potrebbero compromettere la legittimità del processo democratico. La sentenza del TAR rappresenta un monito per tutti gli attori coinvolti nell’organizzazione e nella conduzione delle elezioni, sottolineando l’importanza di garantire la correttezza e la trasparenza del voto popolare, fondamento stesso della democrazia. L’incertezza sul futuro amministrativo del comune resta, ma la sentenza del TAR ha riaffermato un principio fondamentale: la tutela del diritto di voto è un dovere imprescindibile per ogni istituzione democratica.
Sentenza Shock a Carfizzi: Annullate le Elezioni Comunali
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