Un intervento edilizio abusivo, gravemente lesivo del paesaggio costiero, ha subito un provvedimento di sequestro da parte delle forze dell’ordine a Cirò Marina.
L’azione, condotta dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Cosenza, è scaturita da un’indagine volta a verificare la conformità di un manufatto in costruzione con le normative vigenti in materia di tutela ambientale e paesaggistica.
Il manufatto, eretto in una zona di particolare pregio ambientale, ricade all’interno della fascia di rispetto obbligatoria, ovvero l’area di protezione che si estende per 300 metri dalla linea di battigia.
Questa disposizione legislativa mira a preservare l’integrità e la bellezza del litorale, evitando interventi antropici che possano comprometterne l’equilibrio ecologico e la valorizzazione turistica.
Il sequestro preventivo è stato disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) di Crotone, su impulso della Procura della Repubblica, rappresentando un atto di fermo cautelativo volto a impedire ulteriori danni irreversibili al territorio.
Tale provvedimento si basa sulla presunzione di una violazione delle norme in materia di edilizia e paesaggio, presupposto necessario per l’adozione di misure restrittive alla libertà di iniziativa privata.
La struttura, realizzata in cemento armato e ancora in fase di completamento, si sviluppa su tre piani fuori terra, configurandosi come un complesso edilizio di notevoli dimensioni.
La superficie complessiva raggiunge i 600 metri quadrati, per un volume considerevole di mille metri cubi, suggerendo un’ambizione di sviluppo turistico, con l’intento iniziale di adibizione a struttura ricettiva di tipo “bed e breakfast”.
L’intervento abusivo solleva interrogativi cruciali in merito al rispetto delle procedure amministrative, alla verifica della legittimità degli strumenti urbanistici e alla responsabilità dei soggetti coinvolti.
Al momento, tre individui sono al centro dell’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Crotone, le cui posizioni sono attentamente vagliate per accertare eventuali profili di responsabilità penale, che potrebbero riguardare reati di edilizia abusiva, violazione delle norme paesaggistiche e, potenzialmente, associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di attività illecite nel settore immobiliare.
L’episodio mette in luce la necessità di rafforzare i controlli e la vigilanza sul territorio, al fine di prevenire e contrastare fenomeni di abusivismo edilizio che minacciano la tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico italiano.






