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sabato 25 Ottobre 2025

Sila, arrestati per disboscamento illegale: un colpo all’ecosistema.

Nel cuore del Parco Nazionale della Sila, un’operazione congiunta dei Nuclei Carabinieri Parco di Cotronei e Zagarise ha portato all’arresto di quattro individui accusati di gravi reati ambientali: taglio illegale di alberi e furto di materiale forestale.

Le attività, svoltesi in località strategiche dei comuni di Petilia Policastro e Fratta (Petilia Policastro), hanno evidenziato una sistematica depredazione del patrimonio arboreo silano, con conseguenze potenzialmente devastanti per l’ecosistema.
La prima fase dell’indagine si è concretizzata a Petilia Policastro, dove un soggetto è stato colto in flagranza mentre asportava legname pregiato di faggio e ontano.

L’individuo aveva precedentemente abbattuto ben dodici alberi, violando palesemente le normative che proteggono il parco.
La quantità di legname sottratto, prontamente bloccata dalle forze dell’ordine, testimonia la premeditazione e l’organizzazione dell’attività illecita.
Successivamente, in località Fratta, un’area di proprietà comunale, i Carabinieri hanno individuato e arrestato altri tre individui responsabili di un’operazione ancora più vasta.

I tre, operando in piena attività di abbattimento, avevano già sacrificato ventisette alberi di alto fusto, prevalentemente faggio, di diverse dimensioni.

Il diametro variabile degli alberi abbattuti suggerisce una selezione mirata di esemplari maturi, particolarmente ricchi di legname prezioso, con un impatto negativo sulla rigenerazione forestale e sulla biodiversità.
L’individuazione dei responsabili e il sequestro del legname, trasportato a bordo di un autocarro, sono il risultato di un’indagine complessa, che ha richiesto un’attenta analisi del territorio e una stretta collaborazione tra i diversi corpi di guardia forestale e i Carabinieri.

Questo episodio solleva interrogativi urgenti sulla sorveglianza del parco, sul controllo dell’attività di abbattimento legale e sulla necessità di rafforzare le misure di prevenzione e repressione dei reati ambientali.
Le conseguenze di tali attività illegali non si limitano alla perdita di alberi e alla riduzione della risorsa forestale, ma si estendono all’erosione del suolo, alla compromissione della fauna selvatica e alla perdita di valore paesaggistico e turistico.

La tutela del Parco Nazionale della Sila rappresenta una priorità assoluta, poiché esso costituisce un bene comune da preservare per le generazioni future, garantendo la sostenibilità ambientale e lo sviluppo economico del territorio.
L’azione dei Carabinieri, quindi, si configura come un segnale forte e un monito per chiunque intenda mettere a repentaglio il fragile equilibrio di questo ecosistema unico.

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