mercoledì 15 Ottobre 2025
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Frattura al Consiglio di Vibo Valentia: sette dimissioni e futuro incerto.

Una frattura profonda e inattesa ha scosso il Consiglio provinciale di Vibo Valentia, portando al congedo di sette consiglieri su dieci, un evento che solleva interrogativi significativi sulla governance dell’ente e sulla sua capacità di affrontare le sfide socio-economiche del territorio.
L’uscita di scena di figure di spicco, provenienti da diverse sensibilità politiche – dal centrodestra con Vincenzo Pagnotta, Serena Lo Schiavo e Carmine Franze; dal centro con Alessandro Lacquaniti, Gianpiero Calafati e Nicola Papa; e dal Partito Democratico con Antonino Schinella – testimonia la gravità delle divergenze che hanno portato alla rottura.

I consiglieri rimasti in carica, Vincenzo Lentini, Carmine Mangiardi e Nicola Lasorba, si trovano ora a fronteggiare una situazione inedita, con un vuoto di potere che necessita di essere colmato.

Al centro della controversia si colloca la gestione della stabilizzazione dei tirocinanti di inclusione sociale, una questione apparentemente di secondaria importanza, ma che ha rivelato una più ampia discrepanza di visione strategica tra i consiglieri e il Presidente Corrado L’Andolina.
I dimissionari, animati dalla volontà di affrontare prioritariamente questo tema, cruciale per l’inserimento lavorativo di categorie fragili e per la coesione sociale, si sono scontrati con la volontà del Presidente, che puntava ad anticipare l’approvazione del bilancio.
Questo contrasto non è solo una questione di ordine del giorno, ma riflette una più generale divergenza sull’approccio alla governance provinciale: da un lato, una visione improntata all’urgenza di rispondere ai bisogni immediati del territorio; dall’altro, una logica più orientata alla programmazione finanziaria a breve termine.

Le dimissioni di una così ampia fetta di consiglieri minano la legittimità del Presidente L’Andolina e lo pongono di fronte a una sfida complessa.
Pur rimanendo in carica, la sua capacità di operare efficacemente è compromessa dalla mancanza di sostegno politico.

La necessità di indire elezioni anticipate, entro un arco temporale di tre mesi, evidenzia l’impossibilità di proseguire l’attività consiliare nelle condizioni attuali.
Questo evento rappresenta un momento di riflessione per l’intera comunità vibonese.
Le dinamiche interne al Consiglio provinciale riflettono, in realtà, tensioni più ampie che attraversano il tessuto politico e sociale del territorio.

La vicenda solleva interrogativi cruciali sulla necessità di un rinnovamento della classe dirigente, sulla trasparenza dei processi decisionali e sulla capacità di affrontare le problematiche complesse che affliggono la provincia di Vibo Valentia, tra cui la disoccupazione giovanile, la carenza di infrastrutture e la fragilità del sistema economico locale.
Le prossime elezioni si preannunciano decisive per ridisegnare il futuro della provincia e per restituire ai cittadini una rappresentanza politica credibile e capace di rispondere alle loro esigenze.

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