La strategia di Occhiuto, anticipare il corso degli eventi con una mossa apparentemente audace, si rivela, a un’analisi più approfondita, un atto di presunzione di fronte alla gravità di un’indagine giudiziaria.
 Piuttosto che abbracciare la trasparenza e una collaborazione piena e costruttiva con le autorità giudiziarie, ha innescato una crisi di governo, precipitando le dimissioni e ora, paradossalmente, si presenta agli elettori richiedendo una sorta di sanzione popolare.
 Si tratta, secondo l’interpretazione fornita dal Presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, di un tentativo di erigere un plebiscito come scudo contro l’esercizio delle funzioni magistrali, sminuendo il ruolo di un potere autonomo e indipendente, sancito dalla Costituzione.
Un approccio che si pone in aperta rottura con i principi fondamentali di una democrazia compiuta, erodendo i pilastri dell’indipendenza di giudizio e aprendo a un pericoloso precedente.
L’azione di Occhiuto rischia di legittimare una deriva preoccupante: immaginare, infatti, sindaci e presidenti di regione che, di fronte a un’indagine, preferiscano auto-assolversi attraverso il voto popolare anziché sottomettersi al vaglio imparziale della giustizia, significherebbe compromettere l’integrità del sistema giudiziario e minare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
 L’autodeterminazione popolare non può, né deve, sostituirsi all’accertamento dei fatti da parte di organi competenti e indipendenti.
Conte ha inoltre sottolineato come Occhiuto abbia mal calcolato le dinamiche politiche, presumendo una coalizione debole e divisa.
In realtà, si è assistito alla formazione di un ampio schieramento che coinvolge diverse forze politiche, sociali e culturali, unendo sforzi attorno alla figura di Pasquale Tridico, riconosciuto come risorsa preziosa.
 Il Movimento 5 Stelle esprime orgoglio per questo supporto, convinto che Tridico possa incarnare il progetto di cambiamento auspicato dai cittadini calabresi.
L’entusiasmo crescente e il consenso raccolto rappresentano un segnale positivo, un’indicazione che la direzione intrapresa risponde a un profondo desiderio di rinnovamento.
 La figura di Pasquale Tridico emerge come portatore di questa speranza, capace di interpretare il bisogno di una svolta per la Calabria, una regione che troppo spesso è stata penalizzata, relegata ai margini e privata della dignità che merita, nonostante le sue sofferenze economiche e sociali.
Tridico si presenta come la figura in grado di restituire voce e speranza ad una comunità che attende con impazienza un futuro migliore.



                                    



