Cedolare secca: efficace strumento contro l’evasione fiscale e supporto per il settore immobiliare

Nel corso del 2021, il divario fiscale relativo ai redditi da locazione è sceso a 222 milioni di euro, registrando un calo significativo dell’80% rispetto al 2017, quando ammontava a 1.048 milioni. La tendenza all’evasione fiscale è stata ridotta al 2,9%, in netto contrasto con il 12,1% del 2017. Questi dati sono stati riportati dalla Confedilizia sulla base delle informazioni divulgate nell’ultima Relazione sull’economia sommersa del Ministero dell’Economia e delle Finanze, evidenziando che “il costante decremento è chiaramente il risultato della consolidata presenza di un regime fiscale come quello della cedolare secca sugli affitti abitativi, fortemente sostenuto dalla stessa Confedilizia e introdotto su base volontaria nel 2011”.L’associazione ha dichiarato che “i dati confermano che la cedolare secca si è dimostrata uno strumento efficace non solo per semplificare il sistema fiscale, ma anche per ridurre in maniera significativa l’evasione nel settore delle locazioni residenziali”.La proposta legislativa per la riforma fiscale prevede l’estensione della cedolare secca anche alle locazioni ad uso diverso da quello abitativo. Secondo la Confedilizia, l’applicazione di questa disposizione “è più che mai urgente, considerando il gravoso onere fiscale a cui i proprietari devono far fronte per questo tipo di contratti, che comporta (tra Irpef, addizionali comunali e regionali Irpef, Imu e imposta di registro) una consistente erosione del canone effettivamente percepito. Estendere questo virtuoso regime fiscale potrebbe rappresentare – soprattutto se accompagnato da una semplificazione della normativa riguardante le clausole contrattuali datata ormai mezzo secolo fa – un supporto fondamentale per il settore commerciale e artigianale, contribuendo a contrastare lo spopolamento e il degrado delle aree urbane”.