Celebriamo il ventesimo anniversario del Bollettino della Soprintendenza con entusiasmo e gratitudine per la sua preziosa contribuzione culturale.

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Scoperte sorprendenti emergono dagli scavi presso il cantiere dell’ospedale Parini, svelando un tesoro archeologico nascosto.

Il 19° Bollettino della Soprintendenza per i beni e le attività culturali è stato presentato oggi al Museo archeologico regionale e si concentra sui ritrovamenti archeologici nell’area degli scavi dell’ampliamento dell’ospedale regionale Umberto Parini di Aosta. Durante l’evento, è stata ufficialmente presentata la nuova soprintendente Laura Montani, che ha recentemente preso il posto di Cristina De La Pierre.Laura Montani commenta che questa è la sua prima uscita in questo ruolo e coincide con la presentazione di un importante volume che ha due obiettivi: quello di mostrare al pubblico il lavoro svolto dalla Soprintendenza e quello di diffondere la conoscenza e la ricerca del patrimonio culturale, che deve diventare sempre più parte integrante della nostra identità.Cristina De La Pierre sottolinea che questo è il 19° volume del Bollettino, considerando anche il numero zero, sono stati pubblicati 20 anni di lavoro rappresentativo dell’operato della Soprintendenza.Il Bollettino presenta articoli sulle ultime pubblicazioni riguardanti i lavori svolti e le ricerche condotte dagli uffici della Soprintendenza. Particolare attenzione è stata dedicata ai ritrovamenti archeologici avvenuti durante gli scavi dell’ampliamento dell’ospedale, tra cui spiccano il Guerriero celtico e due scheletri, probabilmente appartenenti a donne, trovati all’interno di sarcofaghi di piombo. Per valorizzare questi reperti archeologici, il progetto del nuovo ospedale prevede la creazione di un’area museale nel piano interrato per i ritrovamenti dell’età del ferro, mentre quelli di epoca romana saranno esposti nel futuro museo dedicato alla città romana Augusta Praetoria, che aprirà nel 2025.L’assessore regionale ai Beni e attività culturali, Jean-Pierre Guichardaz, commenta che i nostri beni culturali devono essere un patrimonio riconosciuto da tutti e accessibile a tutti.

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