Censis rivela un aumento significativo degli occupati di età avanzata, sottolineando la tendenza all’invecchiamento della forza lavoro.

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26 gennaio 2024 – 14:13

Il profilo dei lavoratori italiani sta subendo importanti cambiamenti, come evidenziato dal rapporto ‘Il senso del lavoro nella comunità produttiva e urbana di Bologna’, realizzato dal Censis in collaborazione con Philip Morris e presentato oggi a Bologna. A novembre 2023, il numero di occupati in Italia ha raggiunto il livello più alto mai registrato, con un totale di 23,7 milioni. Tuttavia, negli ultimi dieci anni, la fascia d’età compresa tra i 15 e i 34 anni ha visto una riduzione di 360mila occupati, mentre i lavoratori con almeno 50 anni di età sono aumentati di 2,7 milioni.Questo cambiamento demografico nel mondo del lavoro è accompagnato da un mutamento nell’approccio degli italiani al concetto stesso di lavoro. Oltre tre quarti degli intervistati (76,1%) ritengono che in Italia ci sia lavoro disponibile, ma che sia poco qualificato e sottopagato. Inoltre, il 76,2% dei giovani ritiene che un’ora aggiuntiva di lavoro debba essere adeguatamente compensata per giustificare la rinuncia a un’ora di tempo libero. È interessante notare che l’80% degli italiani occupati considera il lavoro come un fattore che spesso li ha portati a trascurare i propri interessi personali e a mettere il proprio benessere in secondo piano.Nel contesto della ricerca condotta presso Philip Morris Manufacturing e Technology Bologna è emerso che i dipendenti vedono il lavoro non solo come un diritto ma anche come un contributo personale a qualcosa di più grande, che va oltre i confini dell’ambiente lavorativo e si riflette anche nella comunità. Un dipendente su quattro ha espresso questa visione. Inoltre, il lavoro viene percepito come un fattore di indipendenza, con una particolare rilevanza per le donne impiegate (57,6%).Questi risultati mettono in luce la complessità del mondo del lavoro italiano e la necessità di affrontare sfide come l’invecchiamento della forza lavoro e la qualificazione delle opportunità occupazionali. È fondamentale garantire una maggiore valorizzazione del lavoro e un equilibrio tra impegni professionali e personali, al fine di promuovere il benessere individuale e collettivo.

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