Centro Neuromodulazione: Innovazione nel Trattamento di Depressione e Dipendenze

Date:

03 agosto 2024 – 09:45

Il Centro di neuromodulazione per la stimolazione magnetica non invasiva presso le Molinette, coordinato dal dottor Gianluca Isoardo e diretto dal dottor Vincenzo Villari nel Dipartimento di Neuroscienze e salute mentale, rappresenta un importante passo avanti nel trattamento della depressione e delle dipendenze da sostanze stupefacenti. Grazie alla generosa donazione della Fondazione Ricerca Molinette, è stato possibile acquisire la strumentazione necessaria per utilizzare la rTMS, una tecnica di stimolazione cerebrale non invasiva che ha dimostrato un elevato profilo di sicurezza ed efficacia nel trattamento della depressione, con una percentuale di successo che varia dal 50% all’80%.Questo innovativo Centro offre assistenza ai pazienti affetti da depressione maggiore farmacoresistente e da dipendenza da cocaina e metanfetamine. Inoltre, si svolge un’attività di ricerca volta a identificare le caratteristiche cliniche predictive della risposta al trattamento. La generosità dell’architetto Domenico Negri e sua moglie Ortensia Rolfo ha reso possibile l’apertura di questa struttura all’avanguardia.Il direttore generale Città della Salute, il dottor Giovanni La Valle, esprime gratitudine alla Fondazione Ricerca Molinette e alla famiglia Negri Rolfo per il sostegno fornito. Grazie all’acquisto di apparecchiature all’avanguardia, il nuovo Centro potrà affrontare in modo mirato i crescenti problemi legati alla depressione farmaco-resistente e alle dipendenze.Il professor Alessandro Vercelli, vice Rettore per la ricerca biomedica, sottolinea che la stimolazione transcranica rappresenta una tecnica innovativa con basi scientifiche solide per il trattamento non farmacologico di diversi disturbi neuropsichiatrici. La Fondazione Ricerca Molinette si impegna a continuare a supportare la Città della Salute nell’offerta di cure sempre più avanzate alla comunità.L’obiettivo ora è comprendere meglio i motivi per cui alcuni pazienti non rispondono al trattamento, al fine di ottimizzare le terapie e garantire una maggiore efficacia nel contrastare queste patologie sempre più diffuse nella società contemporanea.

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