03 dicembre 2024 – 07:01
L’iniziativa promossa dall’associazione albergatori per certificare la sostenibilità del turismo locale ha registrato un insuccesso totale, con zero adesioni da parte delle imprese coinvolte. Secondo Luigi Fosson, presidente dell’associazione, l’impegno e la sensibilità ambientale delle strutture non necessitano di essere certificati esternamente. Tuttavia, la società Bilanciarsi aveva ottenuto un finanziamento europeo per realizzare un progetto pilota nel settore turistico alpino per il biennio 2022/2023.Il responsabile del progetto, Andrea Casadei, aveva pianificato di creare un modello replicabile anche in altre aree montane, ma purtroppo le imprese non hanno risposto all’appello. Chiara Bonomelli, consulente di Bilanciarsi nella sede di Aosta, ha confermato che nonostante la ricerca territoriale e l’interesse suscitato dalle strutture locali – principalmente a conduzione familiare e con iniziative sostenibili isolate – nessuna azienda si è dimostrata propensa a investire nella certificazione.Fosson ha espresso scetticismo riguardo all’utilità di avere un certificatore che pone molte domande e comporta costi aggiuntivi per le strutture ricettive. L’ipotesi che questa pratica possa attrarre i turisti anglosassoni è stata avanzata, ma sembra che la maggior parte degli ospiti preferisca informarsi autonomamente sulla struttura prima della prenotazione.In conclusione, nonostante gli sforzi profusi nell’ideare un sistema di certificazione della sostenibilità nel settore turistico alpino, sembra che le imprese locali non siano attualmente interessate a tale iniziativa. La sfida rimane aperta per trovare modalità alternative ed efficaci per promuovere pratiche eco-sostenibili nel settore alberghiero senza oneri eccessivi per le piccole realtà familiari presenti sul territorio.