Cessione del 10% di Saipem: Eni avvia operazione con istituti finanziari prestigiosi

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Eni ha avviato il processo di cessione del 10% del capitale sociale di Saipem, su un totale del 31,19% attualmente posseduto. Questa decisione è stata comunicata attraverso un comunicato stampa in cui si specifica che le azioni oggetto della transazione non rientrano nel patto parasociale con Cdp relativo al 25% del capitale del gruppo nel settore dell’ingegneria energetica. Ciò significa che tale accordo non subirà variazioni, mantenendo invariato il “controllo congiunto” e paritetico su Saipem. L’operazione di collocamento sarà gestita da importanti istituti finanziari come Citigroup, Goldman Sachs, Intesa, Natixis e UniCredit. Eni si è impegnata a non mettere sul mercato ulteriori azioni di Saipem per un periodo di 180 giorni senza l’approvazione delle banche coordinate nell’operazione.Riguardo al possesso del 31,9% di Eni in Saipem, secondo quanto spiegato da fonti interne, una quota pari all’18,69% circa è considerata “liberamente trasferibile” conformemente al patto sindacale stipulato con Cdp. Tale accordo parasociale che garantisce la protezione del 25% di Saipem era stato originariamente siglato nell’ottobre del 2015 e successivamente rinnovato implicitamente nel 2019 con scadenza fissata per gennaio 2022. In occasione di questa scadenza, il patto è stato prorogato per ulteriori tre anni. Ai sensi degli accordi vigenti, Eni e Cdp nominano congiuntamente il presidente e l’amministratore delegato di Saipem insieme a due consiglieri di amministrazione ciascuno da inserire in una lista unica presentata durante l’assemblea generale dei soci che eleggerà i nove membri totali del consiglio.Eni e Cdp hanno recentemente sostenuto Saipem nel corso del 2022 attraverso un’iniziativa finanziaria volta a rafforzare il gruppo mediante un aumento di capitale da 2 miliardi di euro dopo aver registrato una perdita netta di 2,4 miliardi alla fine del 2021. Il bilancio dell’anno successivo ha chiuso con un ritorno all’utile pari a 179 milioni di euro, rappresentando il risultato più positivo degli ultimi dieci anni e annunciando la ripresa della distribuzione dei dividendi a partire dal 2025.

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