13 febbraio 2025 – 10:45
Chaudanaz, un luogo che racchiude la magia e la storia delle Alpi Graie, si erge come una testimonianza del passato e della natura incontaminata che caratterizza il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Questo angolo di paradiso, situato tra Piemonte e Valle d’Aosta, è custode di una ricchezza biologica straordinaria, dove camosci, stambecchi, volpi e marmotte trovano rifugio tra le vette innevate.Le antiche baite di Chaudanaz, immerse nella neve perennemente alimentata da una fonte d’acqua calda, sono ormai abbandonate ma conservano ancora i segni della vita passata. I sentieri in pietra che serpentano tra le case, il vecchio forno dove si cuoceva il pane e la rastrelliera per le pagnotte sono testimonianze preziose di un tempo lontano.Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, istituito nel 1922 da Vittorio Emanuele III per proteggere la flora e la fauna locali, si trova ora ad affrontare una sfida senza precedenti: il cambiamento climatico. Le specie animali che popolano queste terre selvagge devono adattarsi a nuove condizioni ambientali mentre la biodiversità unica dell’area rischia di essere compromessa.Nonostante le minacce che incombono sul fragile equilibrio ecologico di questo territorio montano, il Gran Paradiso continua a essere un gioiello naturalistico da preservare con cura. Le tracce del passato di Chaudanaz e delle altre frazioni circostanti rappresentano un patrimonio culturale irripetibile che va tutelato per le generazioni future. La bellezza selvaggia di queste montagne rimane intatta nonostante i segni del tempo e delle trasformazioni climatiche in corso.