16 febbraio 2024 – 20:46
Berlino celebra l’eccellenza di “Imperfetta e Felice” con il prestigioso Premio Bacco. Un riconoscimento che sottolinea la maestria dell’opera e l’abilità nel trasmettere emozioni uniche al pubblico.
“I sinistri sono individui privilegiati e borghesi che vorrebbero essere nati poveri per apparire intelligenti. La loro unica preoccupazione è stare dalla parte giusta”, afferma Chiara Francini nel suo libro “Forte e Chiara”, pubblicato da Rizzoli. Attrice, conduttrice televisiva e scrittrice, nata nel 1979, domani sarà premiata a Berlino con il Premio Bacco, conferito da una giuria di critici cinematografici. Questo premio celebra la sua 30ª edizione durante la Notte delle Stelle, il tradizionale Gala del cinema italiano. L’ideatore di questo riconoscimento è il Cavaliere Massimo Mannozzi, che lo ha concepito nel 1993 insieme a un gruppo di giornalisti cinematografici italiani che si ritrovavano regolarmente nel suo Ristorante Bacco durante il festival.”Conoscevo già il Premio Bacco e mi incuriosiva molto. Il fatto che quei giornalisti che ho sempre letto fin da piccola mi abbiano premiato è qualcosa che mi entusiasma davvero”, dichiara Chiara Francini all’ANSA. E ancora l’attrice aggiunge: “Sì, ho ottenuto un grande successo con lo spettacolo Forte e Chiara e ne sono felice. Tutto è iniziato come reazione al mio monologo sulla maternità mancata a Sanremo. Quel monologo ha aperto un dibattito nazionale molto proficuo, come dovrebbe accadere per tutti i dibattiti. Così ho pensato che se avessi raccontato in modo più dettagliato la straordinaria normalità della mia vita, avrei potuto affrontare molti altri temi, ed è esattamente ciò che è successo. Dopo aver scritto il libro, ho deciso di portarlo in scena al teatro e devo dire che adoro vedere la reazione del pubblico. Le persone mi dicono che lo spettacolo parla di loro e hanno ragione, perché alla fine è solo il racconto di una ragazza di provincia con momenti divertenti e altri più malinconici”. Le piace la politica? “So solo che ogni volta che prendo posizione scateno dibattiti nazionali, ma in realtà la mia analisi è sociologica, non politica. La ragione per cui c’è tanto dibattito è perché il pubblico capisce che io utilizzo un linguaggio molto umano e non dico certe cose per convincere le persone, ma solo per esprimere autenticamente le mie riflessioni. Capiscono che non lo faccio per ottenere qualcosa in cambio, non voglio essere votata”. Spesso si definisce imperfetta. “Sì, è vero, penso di esserlo grazie a Dio. La perfezione mi disgusta. Essere imperfetti significa avere una serie di colori e peculiarità proprie. Significa essere straordinariamente unici nel viaggio che chiamiamo vita. Sono fieramente imperfetta, ma anche fieramente provinciale e semplice e orgogliosamente arricchita”, dice Chiara Francini con un sorriso divertito. “Dentro a chiunque sia considerato ricco c’è sempre più un’anima povera che una ricca. Quello che sono lo devo tutto alla provincia, al mio paese. Penso che ognuno di noi sia ciò che ha mangiato da bambino. E io ho mangiato tanta schiacciata”. Qual è il suo sogno? “Che uno dei miei romanzi diventi un film, come ad esempio ‘Un anno felice'”. Cosa non sopporta? “L’ingratitudine e la stupidità. Sono molto grata a chi mi ha aiutato e trovo l’ingratitudine un atto di violenza. La stupidità, invece, mi fa letteralmente impazzire”. E per il futuro? “Continuerò con lo spettacolo teatrale Forte e Chiara e poi ho dei progetti televisivi e cinematografici di cui preferisco non parlare per ora”.