“Chiarezza e determinazione sull’autonomia differenziata: la posizione della Lega piemontese”

Date:

03 settembre 2024 – 22:45

La chiarezza del messaggio è tale da non richiedere interpretazioni: bisogna procedere senza esitazioni sull’autonomia differenziata. Ogni blocco sulle materie non incluse nei livelli essenziali delle prestazioni sarebbe insensato. Il destinatario è il presidente Alberto Cirio. I mittenti sono il segretario della Lega piemontese Riccardo Molinari e il suo capogruppo in Consiglio regionale Fabrizio Ricca. Il Carroccio intende precisare che la riforma Calderoli è un tema non negoziabile e che qualsiasi ritorno indietro non è neanche concepibile, dopo che proprio Cirio insieme all’assessore con delega all’Autonomia Enrico Bussalino avevano scritto alla presidente Giorgia Meloni per ottenere subito l’assegnazione delle nove materie che non devono attendere la definizione dei Lep. La richiesta, nelle ultime ore, si è trasformata in una spinta in avanti per la stessa premier, con gli alleati di Forza Italia che iniziano a manifestare più di una titubanza, auspicando un’applicazione senza dilazioni dell’intera riforma. La carica delle Regioni contro l’Autonomia differenziata: anche la Campania presenta ricorso.La sensazione è quella di un tradimento per un partito che ha fatto dell’Autonomia differenziata una bandiera al punto che molti cittadini piemontesi ci stanno scrivendo e contattando in queste ore, parlando di vero e proprio tradimento politico come denuncia Ricca. L’unica soluzione per dissipare i sospetti è che il presidente Cirio, finora lealmente sostenitore della legge, continui ad offrire pieno supporto al lavoro dell’assessore Bussalino – aggiunge il capogruppo a Palazzo Lascaris. Chiediamo un percorso simile a quello già annunciato in Veneto dal governatore Zaia. Ovvero opporsi al ricorso annunciato contro l’applicazione della legge dalla Sardegna, dalla Puglia e dalla Toscana.La tesi leghista è che non farlo significherebbe andare contro la stessa legge Calderoli, già approvata in Parlamento da tutto il centrodestra. Molinari non le manda a dire: Bloccare il trasferimento di materie che non necessitano dei Lep significa andare contro il testo votato da tutti i partiti della coalizione. E anzi ricorda che se c’è stato un partito dialogante, senza mai porre veti, quello è proprio il suo: I livelli essenziali delle prestazioni non sono previsti dalla Costituzione, eppure li abbiamo accettati come garanzia aggiuntiva. Un blocco generalizzato sembrerebbe francamente pretestuoso e difficilmente comprensibile ai cittadini delle regioni che hanno deciso di avvalersi delle opportunità previste da una legge già pienamente vigente.La riforma non dividerà l’Italia e le responsabilità saranno chiare.

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