08 novembre 2024 – 09:45
Nel cuore di San Salvario di Torino, il sole splendeva alto nel cielo mentre un uomo di 52 anni, con precedenti penali, ha deciso di esprimere la sua rabbia e il suo dissenso ricoprendo la facciata della chiesa del Sacro Cuore di Gesù con scritte nere spruzzate da una bomboletta spray. Quest’atto vandalico non è passato inosservato e poco dopo mezzogiorno è stato fermato dalla polizia, intervenuta prontamente grazie agli agenti dei commissariati Barriera Nizza e San Secondo.Ma non si è limitato alla chiesa: accanto all’ingresso del luogo sacro, ha imbrattato una fetta di asfalto e una porzione del muro laterale della sede del dipartimento di biotecnologie in via Nizza 52. Le sue scritte, apparentemente prive di senso ma cariche di odio e disperazione, recitavano “Abbasso il demonio, lo uccido con la cenere” sul muro della chiesa, accompagnate da due termini volgari che spiccavano tra le righe. Sulla strada invece si poteva leggere “Abbasso la politica del male”, un grido ribelle accanto al marciapiedi che testimoniava la profonda insoddisfazione dell’uomo nei confronti delle istituzioni.Questo gesto estremo ha lasciato attoniti i residenti del quartiere e ha suscitato dibattiti sulla libertà d’espressione e sui confini della protesta civile. La comunità si interroga su cosa abbia spinto quell’uomo a compiere un gesto così radicale e se vi siano altre vie per far sentire la propria voce senza ricorrere alla violenza e alla distruzione. La città si stringe intorno alla chiesa profanata, simbolo di pace e spiritualità offeso da un’anima tormentata in cerca di giustizia o forse solo di attenzione.Mentre i murales neri restano come cicatrici indelebili sulle pareti bianche della chiesa, l’uomo viene portato via dalle autorità per rispondere delle sue azioni davanti alla legge. E San Salvario ritorna lentamente alla normalità, consapevole che ogni graffito porta con sé una storia dolorosa che va oltre le semplici parole scritte a spray su un muro.