Chiusura Gennaro Esposito: fine di una storia culinaria napoletana a Torino

16 ottobre 2024 – 21:45

La chiusura del celebre locale Gennaro Esposito a Torino segna la fine di una lunga e prestigiosa storia iniziata nel lontano 1994. Fondato da Walter Picariello, noto come Gennaro, napoletano d’origine e classe 1951, il ristorante ha rappresentato per oltre trent’anni un punto di riferimento indiscusso per gli amanti della vera pizza partenopea. Situato in via Passalacqua 1, a due passi da piazza Statuto, il locale con i suoi 70 posti a sedere, i tavolini in legno e le caratteristiche volte, ha accolto nel corso degli anni una clientela illustre composta da vip e calciatori.Negli ultimi sette anni la gestione è stata affidata a Lia, moglie di Walter, e alla figlia Martina Picariello, che purtroppo hanno dovuto fare i conti con la malattia del patriarca. Martina ha dichiarato: “Mamma deve prendersi cura di papà e io non posso gestire il locale da sola”. Nonostante le difficoltà iniziali nell’accoglienza della sua pizza napoletana tradizionale dai torinesi abituati a impasti diversi, Walter Picariello ha sempre creduto nel suo sogno di portare l’autentica tradizione partenopea nella città piemontese.Il locale Gennaro Esposito è stato uno dei primi ad offrire la vera pizza napoletana a Torino e nonostante le prime resistenze si è guadagnato nel tempo una solida reputazione. La passione di Walter per la pizza era palpabile nei muri del locale adornati con richiami alle sue radici napoletane. Negli anni il ristorante è diventato un punto di riferimento per dirigenti e giocatori della Juventus che frequentavano assiduamente il locale.Celebrità come Alex Del Piero, Pavel Nedved e Zlatan Ibrahimovic hanno gustato le prelibatezze preparate da Gennaro Esposito insieme ad altri personaggi noti come Pino Daniele, Gigi d’Alessio e Gigi Sabani. Oltre al locale storico in via Passalacqua, altre pizzerie con il marchio ideato da Picariello sono state aperte nelle zone limitrofe confermando il successo dell’originale proposta culinaria partenopea anche al di fuori dei confini cittadini.

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