05 febbraio 2024 – 14:46
Inatteso protagonista della straordinaria conclusione, sessant’anni dopo. Dopo il successo letterario e cinematografico, ora è la volta del palcoscenico.
Tornare al festival sessant’anni dopo? È un’esperienza straordinaria: rappresenta un momento di profonda gratitudine per l’affetto che il pubblico ha dimostrato nei miei confronti nel corso di tutto questo tempo. Era il lontano 1964 quando Gigliola Cinquetti, a soli 16 anni, trionfò a Sanremo con la canzone “Non ho l’età (per amarti)”, conquistando poi anche la vittoria all’Eurovision a Copenaghen, diventando così la prima italiana ad aggiudicarsi questa prestigiosa competizione e la cantante più giovane di sempre a salire sul podio. Ora Amadeus ha voluto invitarla come ospite speciale nella serata finale del festival, sabato 10 febbraio, per riproporre quel brano che oggi “evoca ricordi di un’epoca ormai passata, tra tenerezza e amarezza per una società in cui le donne erano spesso messe in secondo piano”.Con la sua voce cristallina e potente e con quella freschezza innocente che la contraddistingueva, Gigliola Cinquetti riuscì a superare tutti gli avversari: “Se mi avessero detto allora che dopo sessant’anni avrei cantato di nuovo ‘Non ho l’età'”, sorride Cinquetti, oggi settantaseienne e temporaneamente rifugiata tra le montagne della Lessinia – “avrei risposto ‘speriamo proprio di no’, quasi come se non volessi più lasciarmi coinvolgere dai meccanismi dello spettacolo. E invece ora si sta chiudendo un cerchio ed è meraviglioso: non è mai scontato che vengano proprio a cercarti. Sono pronta a riprendere tutto ciò che mi appartiene, compresa la canzone. L’ho persino combattuta inutilmente per molto tempo, come spesso accade agli artisti che faticano ad accettare il successo delle proprie opere: sembra quasi che il pubblico voglia strapparle via e interpretarle a modo suo, è un sottile gioco psicologico. Ma ora sono orgogliosa di quella ragazzina e penso: ‘Guarda questa, era davvero forte’. E poi “tutto torna: per celebrare i 70 anni della televisione alle Gallerie d’Italia a Torino è stata appena inaugurata la mostra ‘Non ha l’età – Il Festival di Sanremo in bianco e nero 1951-1976’, curata da Aldo Grasso: ed eccomi anche io al centro di tutto questo”.Sanremo proiettò Gigliola Cinquetti nell’Olimpo del successo, portandola dalla Francia al Giappone, dalle Cascate del Niagara al Cile, ma allo stesso tempo la espose anche alle critiche e ai pregiudizi: alcuni – come Luigi Tenco – la definivano perbenista e antipatica, mentre altri la vedevano come una sorta di madonna, come lei stessa racconta nel suo romanzo autobiografico “A volte si sogna”, uscito alla fine del 2023 per Rizzoli. “La mia giovinezza è stata complicata ma bella”, dichiara Gigliola Cinquetti, “è stata una prova che mi ha temprato e mi ha fatto capire molte cose. Ora sono nella fase della gratitudine: tutte le paure e i dubbi che mi accompagnavano da ragazza si sono dissolti nel nulla. Per citare un’altra celebre canzone, ‘Il cielo è sempre più blu'”.Ma non è solo il libro: su Paramount+ è stato rilasciato anche il film “L’età giusta”, una commedia diretta da Alessio Di Cosimo in cui Gigliola Cinquetti recita accanto a Valeria Fabrizi, Giuliana Lojodice e Paola Pitagora, interpretando un quartetto di donne che non si arrendono al passare del tempo. “Ho ritrovato delle compagne di viaggio straordinarie: abbiamo condiviso sia il set che i momenti privati. È stato terapeutico, rigenerante”.Ora Gigliola Cinquetti si prepara per il teatro: “Mi piace incontrare il pubblico di persona. Tra una canzone e l’altra ci saranno dei monologhi in cui mi racconterò