14 dicembre 2024 – 15:45
Un cittadino indignato scrive: Il sindaco, che festeggia per la temporanea sospensione della chiusura degli uffici postali da parte del Tar, è lo stesso che con le sue politiche sta causando la desertificazione del tessuto commerciale della città. L’edicola vicino al tribunale è sul punto di chiudere a causa delle perdite finanziarie, schiacciata dai costi fissi esorbitanti rappresentati dalle tasse comunali per l’occupazione del suolo pubblico, l’Imu e la Tari che ammontano a oltre 13 mila euro all’anno. La beffa è che per chiudere dovrà pagare migliaia di euro aggiuntivi per rimuovere il chiosco, su cui comunque dovrebbe versare le imposte anche in caso di cessata attività. Saranno solo i tossici a occupare i giardini durante la notte.Un altro lettore si lamenta: La situazione è insostenibile: chiunque commetta un errore volontario cerca di scaricare la responsabilità su un Ente, una Struttura o un Ufficio. Su La Stampa si parla di Torino come la peggiore città per gli immobili destinati agli Affitti brevi: immediatamente la Federconsumatori ipotizza che il colpevole sia il repentino boom turistico. Se un autista non ferma alla fermata, la colpa è del basso stipendio. Se i ristoratori non rispettano le regole, la colpa ricade sui Nas che effettuano pochi controlli. Se un agricoltore paga poco agli immigrati per raccogliere pomodori, è perché gli viene pagato troppo poco all’ingrosso: è ora che ognuno si assuma le proprie responsabilità.Un terzo lettore segnala: In via Frejus sul lato del giardino pubblico c’è un piccolo camper fatiscente dove vivono più persone con bambini in condizioni di sporcizia e caos. Il mezzo sembra essere alimentato dalla batteria di un’auto anch’essa in cattive condizioni parcheggiata nelle vicinanze, all’interno della quale ci sono sacchi neri gettati alla rinfusa. I bambini giocano sul marciapiede e nel giardino lasciando oggetti ovunque. È necessario trovare una soluzione abitativa più dignitosa per loro.Infine, un cittadino preoccupato denuncia: Mi sento obbligato a segnalare l’inquietante installazione luminosa visibile da qualche tempo all’ingresso di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale. Forse le intenzioni erano buone ma l’effetto finale ha ridotto l’immagine della Sacra Famiglia a uno zerbino della Regione. Speriamo che ci sia una riflessione approfondita sul modo corretto di richiamare l’attenzione sui valori natalizi. Purtroppo queste considerazioni sfuggono a coloro che dovrebbero essere più attenti al trattamento dei simboli religiosi.