Nell’ambito delle indagini condotte, il procuratore capo Luca Tescaroli ha evidenziato comportamenti di responsabilità oggettiva da parte di Eni S.p.A. La società risulta essere coinvolta in atti illeciti anche a seguito del coinvolgimento di uno dei nove indagati, il quale avrebbe tentato di ostacolare l’indagine sulle cause dell’esplosione attraverso la creazione di una cartella documentale scoperta più di un mese dopo l’accaduto. All’interno di questa cartella, che ha visto la luce con documenti e appunti inediti il 27 gennaio, si fa menzione della richiesta avanzata da Eni alla società Sergen per rimuovere due valvole. Tale scoperta aggiunge ulteriori elementi al quadro investigativo in corso, rivelando possibili dinamiche poco trasparenti e irregolarità nell’operato delle aziende coinvolte. La complessità del caso richiede un’analisi approfondita e accurata al fine di individuare eventuali responsabilità e adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza e l’integrità nel settore energetico.
Coinvolgimento Eni S.p.A. in atti illeciti: indagini in corso rivelano dinamiche poco trasparenti e irregolarità aziendali.
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