La nomina della seconda Commissione presieduta da Ursula von der Leyen è stata ratificata dal plenum del Parlamento europeo con una maggioranza risicata di soli 10 voti in più rispetto alla soglia richiesta, che corrisponde a 360 eurodeputati su un totale di 720. Questo risultato, equivalente al 51,39% degli aventi diritto, segna un triste primato come il peggiore nella storia dell’Unione Europea. La stretta differenza tra i voti favorevoli e contrari riflette le divisioni e le tensioni presenti all’interno dell’Europarlamento riguardo alla composizione e alle politiche della Commissione. Si apre dunque un periodo di incertezza e negoziazione per garantire la stabilità e l’efficacia del lavoro della Commissione nei prossimi anni. Ursula von der Leyen dovrà dimostrare la propria capacità di guidare l’organo esecutivo dell’UE in un contesto politico sempre più complesso e frammentato, dove gli interessi nazionali spesso si scontrano con la necessità di trovare soluzioni comuni per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, la crisi economica e la gestione delle migrazioni. La Commissione europea si trova dunque ad affrontare una fase cruciale per rafforzare il proprio ruolo istituzionale e la propria legittimità democratica di fronte ai cittadini europei.
Commissione Europea sotto pressione: von der Leyen ratificata con maggioranza risicata
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