Comunicato Camera Penale Piemonte: Accuse istituzioni per suicidio detenuta, critiche su condizioni carceri e inerzia magistratura.

Il comunicato della Camera penale del Piemonte occidentale, rilasciato in seguito al tragico suicidio di una detenuta nel carcere torinese delle Vallette, rappresenta un duro atto di accusa nei confronti delle istituzioni governative e giudiziarie. La donna, originaria di Caltanissetta e in attesa di processo per presunti reati sessuali, ha posto fine alla propria vita a soli 65 anni. Nel documento diffuso dagli avvocati penalisti subalpini emerge un grido disperato per la necessità urgente di migliorare le condizioni disumane all’interno delle carceri italiane.Le critiche si estendono a tutte le forze politiche che sembrano disinteressate al dramma dei detenuti, relegando la questione alla sfera delle dispute elettorali. Vengono denunciate anche le pratiche abusive legate all’uso indiscriminato della custodia cautelare da parte di alcuni magistrati, così come l’inerzia della magistratura di sorveglianza nel trattare i casi con la dovuta sensibilità umana. Gli agenti di polizia penitenziaria non sono esenti dalle accuse, essendo stati accusati di comportamenti violenti e mancanza di rispetto verso i detenuti.Il sistema penitenziario nel suo complesso viene stigmatizzato per la mancanza di risorse e progetti volti a garantire condizioni dignitose ai carcerati. Governo e parlamento vengono chiamati in causa per non aver adottato misure legislative concrete volte a ridurre il sovraffollamento nelle carceri italiane.La responsabilità morale è attribuita a tutti coloro che, ognuno nel proprio ruolo, ignorano l’evidenza che le prigioni attuali rappresentano una sospensione dei diritti fondamentali degli individui incarcerati. È urgente agire per porre fine a questa situazione ingiusta e inaccettabile che viola la dignità umana dei detenuti.