21 marzo 2024 – 13:53
Nel tribunale di Aosta è stata emessa la prima condanna per la tragica morte di Salvatore Esposito, operaio di 61 anni di Nus, travolto e ucciso da un semirimorchio a Chambave il 3 marzo 2022. Su richiesta del pm Francesco Pizzato, il giudice monocratico Maurizio D’Abrusco ha condannato Franco De Filippi, amministratore della società cuneese che ha costruito il semirimorchio, a otto mesi di reclusione. L’accusa era di omicidio colposo poiché il veicolo presentava difetti strutturali.Durante l’incidente, la saldatura della rampa ha ceduto schiacciando il lavoratore. Come evidenziato dalle perizie, la saldatura era difettosa e non eseguita correttamente. Il pm Pizzato ha sottolineato che è stato messo in commercio un mezzo con gravi carenze nella sua costruzione. L’avvocato difensore aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che un lavoro imperfetto non implicasse necessariamente una mancanza di idoneità.Durante il processo sono stati ascoltati il perito del pm e due consulenti della difesa. Esposito si trovava vicino al veicolo su cui doveva essere caricata una pala meccanica quando è stato tragicamente colpito e schiacciato. È deceduto poco dopo essere stato trasportato in ospedale ad Aosta.Gli altri tre imputati hanno optato per un rito abbreviato condizionato (il processo è ancora in corso): Carmela Anna Esposito, Daniela Vona e Simone Vona, amministratori dell’azienda valdostana presso cui lavorava la vittima. Sono accusati di non aver valutato correttamente i rischi e di non aver fornito adeguata formazione al lavoratore.