Alla fine del processo d’appello-bis sul rito ordinario di Geenna, relativo alle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta, sono state emesse tre condanne e un’assoluzione. La Corte d’appello di Torino ha assolto Monica Carcea, ex assessora comunale di Saint-Pierre, dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, nonostante la procura generale avesse richiesto la conferma della condanna a sette anni inflitta nel primo processo d’appello. Gli altri tre imputati sono stati condannati per associazione mafiosa: il ristoratore aostano Antonio Raso è stato condannato a otto anni di reclusione (rispetto alla richiesta di dieci anni), mentre l’ex consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico e Alessandro Giachino hanno ricevuto una condanna rispettivamente di sei anni e otto mesi ciascuno (otto anni era la richiesta).Le difese degli imputati hanno costantemente sostenuto la loro innocenza. Il processo d’appello-bis è stato avviato dopo che la Cassazione, nel gennaio 2023, ha annullato con rinvio le condanne emesse in secondo grado, evidenziando la necessità di colmare alcune lacune motivazionali nella sentenza.In un altro filone del processo Geenna, celebrato con il rito abbreviato, la Corte di Cassazione ha confermato definitivamente l’esistenza di una locale ‘ndrangheta attiva sul territorio di Aosta, emettendo quattro condanne per associazione mafiosa.
Condanne e assoluzione nel processo ‘ndrangheta in Valle d’Aosta
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