La posizione espressa sulla separazione delle carriere è stata fortemente contestata durante il 36° congresso dell’ANM a Palermo, dove la segretaria del PD Elly Schlein ha espresso ferma contrarietà all’iniziativa. Secondo Schlein, tale separazione non solo non risolverebbe i problemi della giustizia, ma potrebbe portare alla sottomissione dei magistrati all’Esecutivo e mettere a rischio il principio dell’obbligatorietà dell’azione penale. Inoltre, la riforma proposta sembra inserirsi in un quadro più ampio di scelte politiche che minacciano l’equilibrio dei poteri e l’assetto costituzionale attuale.La leader del PD ha anche evidenziato un atteggiamento di ostilità nei confronti della magistratura da parte di alcuni membri del governo, accusando di muscolarità e aggressività le critiche rivolte verso i magistrati. Queste dichiarazioni sono state considerate gravi dal partito democratico, che vede con preoccupazione una possibile erosione dell’indipendenza della magistratura e un indebolimento delle garanzie costituzionali.In questo contesto di tensione tra poteri dello Stato e istituzioni giudiziarie, emerge la necessità di difendere l’autonomia e l’imparzialità della magistratura come pilastri fondamentali dello Stato di diritto. Solo garantendo la separazione dei poteri e il rispetto delle regole democratiche si potrà preservare l’integrità del sistema giudiziario e assicurare la tutela dei diritti dei cittadini.
Contestata la separazione delle carriere: rischio per l’indipendenza della magistratura
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