15 dicembre 2024 – 02:45
Il rettore Stefano Corgnati si trova ad affrontare le contestazioni degli studenti del Politecnico di Torino dopo una giornata di scontri avvenuti davanti all’ateneo. Gli studenti accusano l’università di essere complice del genocidio a causa dei legami con aziende attive nell’industria bellica come Leonardo, Avio Aero e Thales Alenia. Inoltre, denunciano la presunta militarizzazione dell’ateneo e lamentano la chiusura delle porte di fronte alle manifestazioni. Il rettore difende le politiche dell’università sostenendo che esse seguono un percorso tracciato nei mesi precedenti, basato sul dialogo con il mondo industriale e sulla partecipazione attiva alla società.Corgnati sottolinea l’importanza di mantenere i legami con le imprese operanti nel settore bellico, citando la lunga tradizione collaborativa dell’ateneo con queste realtà industriali, che risale a oltre 170 anni fa. Secondo il rettore, interrompere questa collaborazione in modo arbitrario non sarebbe razionale né coerente con gli obiettivi dell’università tecnologica. L’università si propone quindi come un luogo aperto al confronto e al dialogo, anche se deve tutelare la sicurezza dei suoi spazi sensibili durante i cortei non autorizzati che attraversano la città. Gli studenti continuano a sollevare dubbi sui legami tra l’ateneo e l’industria bellica, ma Corgnati ribadisce la necessità di mantenere una visione ampia e inclusiva delle relazioni accademiche ed economiche.In conclusione, il confronto tra il rettore e gli studenti evidenzia le sfide etiche e pratiche che l’università deve affrontare nel rapportarsi con settori controversi come l’industria bellica. La ricerca di un equilibrio tra innovazione tecnologica, responsabilità sociale ed esigenze industriali rimane al centro del dibattito all’interno della comunità accademica torinese.