Levata di proteste da parecchi studenti universitari: in molti ci hanno contattato in quanto sono rimasti esclusi dal contributo di 200 euro (vedi articolo) per molteplici motivi.
Innanzitutto l’indennizzo in questione, seppur richiedibile sia da parte di studenti che frequentano atenei valdostani, sia atenei situati fuori dalla Valle d’Aosta, prevede una serie di requisiti stringenti che non consentono a molti universitari di ottenere i benefici di questa misura.
Per quanto riguarda gli studenti universitari frequentanti atenei valdostani è necessario, normativa alla mano, che essi siano residenti nei comuni indicati nella tabella A della legge regionale 5/2020. Questo comporta, ad esempio, l’esclusione dall’indennizzo di uno studente dell’Università della Valle d’Aosta che risiede a Pont-Saint-Martin, comune non presente nella tabella allegata. Tra i comuni non ammessi dal provvedimento vi sono anche Aosta, Arnad, Arvier, Avise, Aymavilles, Bard, Bionaz, Brissogne, Chambave, Champdepraz, Charvensod, Châtillon, Cogne, Courmayeur, Donnas, Gignod, Gressan, Hône, Jovençan, La Salle, Montjovet, Morgex, Nus, Oyace, Pollein, Pré-Saint-Didier, Quart, Roisan, Saint-Christophe, Saint-Marcel, Saint-Pierre, Saint-Vincent, Sarre, Valpelline, Verrayes, Verrès e Villeneuve. Le motivazioni alla base di questa scelta fatta dalla Regione sono dovute al fatto che i pochi comuni inclusi sono “caratterizzati da una distanza eccessiva dall’ateneo frequentato o dall’indisponibilità di mezzi pubblici idonei a raggiungere l’ateneo stesso”, così come scritto nella l.r. 5/2020 all’articolo 7. In poche parole hanno diritto al contributo soltanto gli studenti che abitano in comuni lontani dalla sede universitaria o con problemi di spostamento a causa della mancanza di mezzi pubblici di trasporto.
Dalle e-mail e messaggi whatsapp giunti alla nostra redazione sono pure emerse amarezze da parte di molti studenti per le esclusioni dal contributo anche per chi risiede nella nostra regione, ma frequenta atenei non valdostani. La misura prevede infatti l’erogazione del contributo solo a chi è titolare di un contratto d’affitto e taglia fuori invece tutti quei pendolari che hanno di fatto solo delle necessità economiche.