31 luglio 2024 – 02:20
Nella piccola comunità di Rivarolo Canavese, situata tra Torino e Ivrea, si è scatenata una controversia legata alla decisione del club locale di escludere una ventina di bambini tra i nove e i dieci anni dalla squadra principale. Questi giovani giocatori sono stati ritenuti non all’altezza per competere a livello regionale e sono stati invitati a cercare opportunità altrove. I genitori dei bambini colpiti hanno espresso profonda amarezza per il trattamento riservato ai loro figli, sottolineando che lo sport a quell’età dovrebbe essere inclusivo e mirato a trasmettere valori sani. Tuttavia, la società calcistica ha difeso la propria scelta, spiegando che era necessario alzare il livello della squadra per poter competere efficacemente.Il presidente del club ha offerto ai bambini esclusi la possibilità di unirsi a una società satellite con sede a San Giorgio, ma l’offerta non è stata accettata. La questione ha attirato l’attenzione della Federazione Italiana Gioco Calcio (FIGC), con il presidente Gabriele Gravina che ha preso posizione sulla vicenda assicurando che verrà trovata una soluzione positiva.La situazione evidenzia le sfide che molte società sportive affrontano nel gestire un gran numero di giovani tesserati con risorse limitate. La meritocrazia nello sport è indiscutibile, ma è importante garantire che le decisioni prese rispettino i valori fondamentali dell’inclusione e dell’equità. Speriamo che questa controversia possa essere risolta nel migliore dei modi per il bene dei giovani appassionati di calcio coinvolti.