Controversia sull’uso delle biciclette nel Parco di Portofino: la Scuola di Ciclismo in pericolo

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Il Parco di Portofino, affacciato sul mare cristallino della Riviera Ligure, è noto per i suoi sentieri tortuosi e panoramici che offrono agli escursionisti un’esperienza unica nella natura incontaminata. Tuttavia, di recente si è scatenata una controversia riguardante l’accesso alle biciclette su questi sentieri, con conseguenze drammatiche per la Scuola di Ciclismo dell’Asd Bici Camogli Golfo Paradiso Pro Recco Bike e i suoi giovani atleti.La decisione del direttore Federico Marenco di vietare l’uso delle biciclette nel Parco ha lasciato circa 50 bambini senza campo di allenamento, causando sconcerto e indignazione tra gli appassionati del ciclismo. La Scuola di Ciclismo ha espresso il suo disappunto in una lettera aperta all’ente gestore del Parco e alle autorità locali, evidenziando le contraddizioni tra la promozione dell’uso ecologico della bicicletta in città e la chiusura dei sentieri montani.Secondo la dirigenza dell’Asd Bici Camogli, le biciclette non sono responsabili dell’erosione dei sentieri, bensì altre cause come l’attività degli animali selvatici, il transito di veicoli a quattro ruote e i cambiamenti climatici. Inoltre, il paradosso emerge nel fatto che persino i guardiaparchi utilizzano le biciclette per monitorare il territorio.L’associazione ciclistica ligure ha sottolineato il suo ruolo nell’educazione sportiva dei giovani e nella sensibilizzazione ambientale, evidenziando i successi ottenuti nel campo del ciclismo. Tuttavia, senza una revisione del divieto imposto sulle biciclette nei sentieri del Parco di Portofino, la scuola rischia la chiusura entro fine anno.La questione sollevata dalla Scuola di Ciclismo pone al centro un dibattito più ampio sull’equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la promozione dello sport all’aria aperta. È necessario trovare un compromesso che permetta sia la fruizione sostenibile dei sentieri da parte dei ciclisti che la salvaguardia degli habitat naturali. Speriamo che le istituzioni competenti possano trovare una soluzione equa ed equilibrata per garantire a tutti l’accesso ai meravigliosi paesaggi del Monte di Portofino.

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