Controversie infuocate e determinazione: la strada verso la Capitale italiana della Cultura 2025.

Le controversie sono infuocate, come il sole cocente che d’estate arde sulla valle dei Templi. Tuttavia, così come i tesori archeologici di Agrigento resistono da secoli, anche gli organizzatori della Capitale italiana della Cultura 2025 proseguono imperterriti per la propria strada, immuni alle critiche, alle discussioni e alle assenze.L’atmosfera è tesa all’inizio della conferenza a Roma per presentare il programma, dato che né il governatore della Sicilia Renato Schifani, sostituito dall’assessore Francesco Paolo Scarpinato, né il ministro della Cultura Alessandro Giuli erano presenti. Tuttavia, a prendere la parola a nome di tutti è stato il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè. “Vi sentite soli? Abbandonati?”, chiede retoricamente sottolineando la determinazione nel procedere nonostante le avversità.Riguardo ai cartelli con errori grammaticali relativi ai luoghi di Pirandello, Miccichè ribadisce l’ignoranza dell’amministrazione locale riguardo a ciò, attribuendo l’errore a un’impresa esterna incaricata dall’Anas. Parla anche delle infiltrazioni nel teatro Pirandello in vista dell’inaugurazione ufficiale con il presidente Sergio Mattarella, sottolineando che si tratta di questioni tecniche non legate all’evento del 2025.Miccichè respinge l’ipotesi di commissariamento e sottolinea il lavoro svolto fino ad ora per l’evento del 2025. La cerimonia sarà condotta da Beppe Convertini e Incoronata Boccia su Rai1 e Convertini rassicura sul meteo favorevole per l’inaugurazione. L’assessore Scarpinato difende la presenza delegata del governatore Schifani alla conferenza e Davide Faraone critica le assenze “ingiustificate” di Giuli e Schifani definendole un disinteresse nell’organizzazione dell’evento.Ida Carmina esprime preoccupazione e invita a coinvolgere tutte le anime della città senza distinzioni partitiche perché solo uniti si può far brillare Agrigento nella sua magnificenza.