L’assessore alla Sanità Mauro Baccega: “La prossima settimana partirà la fase operativa di sieroprevalenza della popolazione valdostana”.
Durante la conferenza regionale del 3 maggio è stato annunciato l’avvio dell’indagine di sieroprevalenza, condotta dalla Protezione civile nazionale attraverso la collaborazione con il Ministero della Salute, le regioni, l’Istituto Superiore di Sanità e coordinata da Domenico Arcuri, Commissario straordinario per l’emergenza.
Saranno effettuati 4547 test sierologici in Valle d’Aosta, suddivisi in 759 test per la prima fase e 3788 test per la seconda, con un coinvolgimento di 42 comuni.
Il coordinatore sanitario dell’emergenza COVID-19 in Valle d’Aosta, Luca Montagnani ha sottolineato che questi test “non ci diranno se siamo immuni, malati o portatori asintomatici della malattia perché la comunità scientifica non è ancora a conoscenza di questo aspetto”. L’obiettivo di questa indagine sarà quindi finalizzato all’individuazione di anticorpi nelle persone a cui viene effettuato il test, in modo da chiarire il livello di circolazione del virus tra i valdostani.
Notevole sarà il contributo fornito da operatori opportunamente formati della Croce Rossa che contatteranno le persone per effettuare i prelievi, con una successiva registrazione in una piattaforma elettronica.
Luca Montagnani ha inoltre affermato che “i prelievi sono decisi dall’ISTAT, non dall’USL o dalla regione”. I Valdostani che dovranno sottoporsi a questi test saranno individuati in base alla fascia d’età, alla provenienza geografica, al ruolo lavorativo che ricoprono.
Le categorie da sottoporre al test sierologico sono: personale sanitario AUSL e ISAV, personale RSA e microcomunità, volontari del soccorso, MMG e PLS, forze dell’ordine, personale della grande distribuzione, farmacisti, personale del settore alimentare (alimentari, piccola distribuzione), popolazione dei comuni o zone più colpite e il personale delle attività essenziali.