“Il mondo della Sanità piemontese sta facendo i salti mortali: tutto quello che si può fare per gestire una crisi alla quale non era pronta, come non era pronta la sanità italiana. Bisogna essere molto chiari, dobbiamo muoverci in linea con il Governo”: lo ha affermato il presidente Alberto Cirio intervenendo il 24 marzo durante la seduta in videoconferenza del Consiglio regionale.
“Noi non abbiamo alcun atteggiamento polemico con il Governo – ha rimarcato – siamo anzi una Regione che ne segue le indicazioni alla lettera. La politica dei tamponi del Piemonte è quella dello Stato italiano e dell’Istituto superiore di Sanità. Ci atteniamo alle disposizioni del ministro della Salute, e in più abbiamo ampliato i tamponi al personale sanitario: in tre giorni arriveremo a farne 4.000 al giorno”.
“Sulle mascherine – ha aggiunto – invito a legge l’intervista di oggi al capo della Protezione civile, dove dice che non arrivano più mascherine in Italia. Siamo in una guerra dove tutti si strappano ciò che serve per combattere il virus. Noi la affrontiamo costruendoci un reagente autoprodotto per i tamponi, proprio per non essere schiavi della politica internazionale sui reagenti”.
Cirio ha quindi rivendicato di aver sempre tenuto “un atteggiamento molto costruttivo con il Governo. Se a volte alzo la voce non è per fare polemica, ma solo perché ci sono Regioni nelle quali se arriva un ventilatore va in un magazzino in attesa dell’evoluzione del contagio, mentre da noi dopo un’ora è attaccato alla bocca di un paziente. Non sono aggressivo, ma stanco e preoccupato”.