Corsa al mercato libero dell’energia: prezzi in calo e nuove opportunità per i consumatori

Nel corso del 2024, si è verificato un interessante fenomeno nel settore dell’energia in Italia: mentre solo 32.946 utenti hanno fatto ritorno al mercato tutelato, ben 644mila consumatori hanno invece scelto di passare al mercato libero. Questa discrepanza ha destato l’attenzione degli esperti e dei consumatori stessi, che individuano come causa principale il fallimento della campagna informativa sulle tutele graduali, avviata in ritardo e con risorse finanziarie limitate.La fine del regime di maggiore tutela ha portato anche a una corsa delle società energetiche per conquistare nuovi clienti, con un ritorno ai contratti a prezzo fisso. L’analisi delle offerte disponibili evidenzia che per un consumo medio di 2.700 kWh annui e una potenza impegnata di 3 kW, l’opzione migliore a prezzo fisso garantisce una bolletta annua di 677,68 euro, uniforme su tutto il territorio nazionale e dedicata agli ex clienti del regime di Maggior Tutela. Al contrario, i contratti a prezzo variabile presentano una spesa media annua di 703,93 euro per la stessa tipologia di utenza.Secondo Furio Truzzi, presidente onorario di Assoutenti ed esperto del settore energetico, si sta assistendo a un cambiamento significativo nei prezzi praticati sul mercato libero. Dopo anni in cui le tariffe erano elevate per far fronte alle oscillazioni dei prezzi dell’energia, oggi si intravede la possibilità di ridurre i costi per i consumatori. I dati pubblicati da Arera indicano infatti che le tariffe medie nel mercato libero erano più alte del 47,7% rispetto a quelle del mercato tutelato a marzo.Questo scenario apre nuove prospettive per i consumatori italiani che desiderano avere maggiori vantaggi economici nella gestione della propria fornitura energetica. La concorrenza tra le società del settore potrebbe portare a ulteriori ribassi tariffari e a una maggiore trasparenza nelle offerte proposte ai clienti.