Corte europea dei diritti dell’uomo condanna Italia per la reclusione forzata di un detenuto con disturbi psichiatrici

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha stabilito un precedente importante nella sentenza che riguarda la causa di Simone Niort, un giovane italiano con disturbi psichiatrici da oltre otto anni detenuto in una struttura carceraria. La sua storia è stata segnata da tentativi di suicidio e autolesionismo, il cui numero supera le venti volte durante l’arco di tempo passato in carcere, partendo dalla maggiore età. La Corte ha riconosciuto la responsabilità del governo italiano per violazione dei diritti dell’uomo relativi alla salute e al trattamento medico, stabilendo che i funzionari nazionali non hanno fornito un giudizio sufficientemente critico sulla congruenza delle condizioni di salute del detenuto con l’istituzione carceraria. In questo contesto è emerso come le autorità italiane abbiano trascurato la realizzazione dell’inserimento di Niort in una struttura penitenziaria più adeguata alle sue gravi difficoltà, rilevate da un provvedimento giudiziario specifico.

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