09 novembre 2024 – 17:37
Il corteo contro la violenza sulle donne è un’occasione per ribadire la necessità di porre fine alla cultura dello stupro e di combattere i pregiudizi che ancora oggi ostacolano il riconoscimento dei diritti delle donne. Le parole d’ordine “Basta a chi non crede nelle donne, basta alla teoria del padre buono, basta alla cultura dello stupro” risuonano con forza nelle strade di oltre 40 città italiane, dove uomini e donne si uniscono per dire no alla violenza di genere.A guidare la marcia è l’avvocata Anna Ventriglia, presidente del Centro donne contro la violenza di Aosta, che insieme alle altre partecipanti legge i nomi delle 96 donne uccise dall’inizio dell’anno ad oggi. È un momento toccante e significativo, che mette in luce l’urgenza di agire con determinazione per proteggere le donne e garantire loro una vita libera da violenze.La manifestazione si snoda per le vie della città, dalla piazza Narbonne fino all’ex Cittadella, dove si tiene un confronto aperto sul tema della violenza di genere. Le voci delle partecipanti si levano con fermezza, denunciando le ingiustizie subite e chiedendo giustizia per tutte le vittime. È un momento di solidarietà e consapevolezza, che invita tutti a riflettere sul ruolo fondamentale che ognuno può svolgere nella lotta contro la violenza sulle donne.La presenza sia femminile che maschile dimostra che il problema riguarda tutti e richiede un impegno comune per superare gli stereotipi dannosi e promuovere una cultura del rispetto reciproco. Solo uniti possiamo contrastare efficacemente la violenza di genere e costruire una società più equa e inclusiva per tutti i suoi membri.