Nelle ultime 48 ore, undici sacerdoti e diaconi sono stati tratti in arresto dalle autorità governative del Nicaragua, un fatto reso noto dall’organizzazione degli studenti universitari cattolici operante sul territorio. Questa serie di detenzioni ha destato preoccupazione tra diversi attivisti, tra cui l’avvocato nicaraguense Martha Molina, nota difensore dei diritti umani, i quali hanno evidenziato come questo ennesimo attacco alla Chiesa locale rappresenti il culmine di una fase di repressione senza precedenti che ha avuto inizio nell’aprile del 2018 con le proteste scatenatesi nel paese centroamericano.Queste recenti azioni si verificano proprio mentre a Managua prendono il via le celebrazioni popolari in onore di Santo Domingo de Guzmán, uno degli eventi religiosi tradizionali che le autorità consentono ai fedeli di celebrare pubblicamente, seppur sotto il rigido controllo della Polizia nazionale. Fino ad ora né il presidente Daniel Ortega né le forze dell’ordine hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito alle accuse di arresto mosse dagli attivisti. La situazione rimane quindi tesa e incerta, con la comunità ecclesiastica e la società civile che si trovano a fronteggiare un clima di crescente repressione e limitazione delle libertà fondamentali.
Crescente repressione in Nicaragua: undici sacerdoti e diaconi arrestati nelle ultime 48 ore
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