Crimini ambientali in Italia: emergenza del 2023 con aumento del 15,6% – 35.487 illeciti registrati – Fatturato record di 8,8 miliardi di euro – Mezzogiorno d’Italia tra le regioni più colpite – Necessità di interventi immediati e decisi.

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11 luglio 2024 – 14:13

Il 2023 si è rivelato un anno critico per l’ambiente in Italia, con un’impennata preoccupante delle attività criminali legate all’ecosistema. I reati ambientali sono aumentati del 15,6%, raggiungendo la cifra allarmante di 35.487 illeciti penali registrati. Questo si traduce in una media di 4 crimini ogni ora, evidenziando una situazione di emergenza che richiede interventi immediati e decisi.Un dato sconcertante è rappresentato dal fatturato generato da queste attività illegali, che ha raggiunto la cifra record di 8,8 miliardi di euro. Questo denaro sporco non solo danneggia l’ambiente, ma mina anche l’economia legale del Paese, alimentando un ciclo vizioso che va interrotto al più presto.Le regioni maggiormente colpite da questa ondata di crimini ambientali sono il Mezzogiorno d’Italia, con particolare riferimento a Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. Queste aree geografiche vedono concentrarsi un numero significativo di attività illegali che danneggiano irrimediabilmente il territorio e mettono a rischio la salute dei cittadini.È necessario adottare misure drastiche per contrastare questo fenomeno in crescita esponenziale. Aumentare i controlli sul territorio, potenziare le forze dell’ordine e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della tutela dell’ambiente sono azioni fondamentali per invertire questa pericolosa tendenza.Solo attraverso un impegno concreto e coordinato sarà possibile proteggere il nostro patrimonio naturale e garantire un futuro sostenibile alle generazioni future. È urgente agire ora prima che sia troppo tardi e le conseguenze dei reati ambientali diventino irreversibili.

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