22 luglio 2024 – 13:45
Dopo un lungo periodo di analisi all’interno della sede di Crt, il Ministero dell’Economia e delle Finanze si prepara a prendere una decisione sostanzialmente temporanea sul futuro della Fondazione, richiedendo alcune modifiche allo Statuto e alla Governance e minacciando, in caso di mancata conformità, l’insediamento di un commissario che è stato più volte annunciato senza successo nei mesi scorsi. Sorge spontanea una domanda: non riguardano forse le modifiche imposte dal Mef uno statuto che lo stesso Ministero ha approvato entusiasticamente solo qualche mese fa, senza esprimere riserve? La crisi della Fondazione e le soluzioni proposte evidenziano che la decisione del Mef non affronta il problema radicale rappresentato da un Consiglio ancora contaminato da numerosi interessi personali. Si tratta di comportamenti illeciti che non possono essere ignorati né risolti con semplici modifiche statutarie. Le conclusioni del Mef non coinvolgono nemmeno il Consiglio d’amministrazione di Crt, dove sono ancora presenti consiglieri che hanno partecipato alle discutibili riunioni passate.In Italia, a differenza del modello anglosassone dove ci si dimette immediatamente ammettendo gli errori commessi, nessuno sembra assumersi le proprie responsabilità. Il Mef sembra non aver risposto alle molteplici richieste di ripristino della legalità avanzate durante questa lunga vicenda ispettiva durata diversi mesi. Infine, per risolvere definitivamente la complessa situazione legata a Crt, il Ministero dell’Economia si appresta a imporre alla Fondazione alcune modifiche statutarie che sembrano favorire i membri coinvolti nelle controversie passate.