31 gennaio 2025 – 02:20
Il tribunale di Ivrea, situato in un imponente parallelepipedo di cemento nei pressi di una volta fiorente azienda manifatturiera, si trova ad affrontare una grave crisi di risorse umane. Le richieste di rinvio a giudizio degli imputati sono bloccate, con la prospettiva di riprendere solo verso fine novembre. La minaccia della prescrizione dei reati incombe, ma la carenza di giudici competenti per svolgere le funzioni di gip e gup getta un’ombra su ogni procedura.Nel tribunale ivreatese, composto da tre piani e varie aule, i magistrati disponibili sono estremamente pochi. Solo due figure, Lucrezia Natta e Andrea Cavoti, operano nell’ufficio gip e devono destreggiarsi tra l’autorizzazione dei provvedimenti richiesti dalla procura e l’assistenza ai fermati e agli arrestati. Le udienze preliminari per i non detenuti vengono sacrificate sull’altare della carenza di tempo.Anche se le indagini su casi sensibili come la tragedia sul lavoro a Brandizzo o lo schianto dell’aereo delle Frecce Tricolori dovessero concludersi presto, l’udienza per il rinvio a giudizio sarebbe rimandata fino alla fine del mese. La problematica è stata portata all’attenzione del Consiglio dell’ordine degli avvocati per una maggiore consapevolezza della situazione critica.La soluzione a questa crisi sembra possibile solo attraverso l’arrivo urgente di nuovo personale qualificato. Da anni Ivrea soffre per la mancanza cronica di giudici e sostituti procuratori sufficienti. Anche il personale amministrativo è carente, con soltanto 17 dipendenti sui 29 previsti. La polizia giudiziaria conta appena otto uomini tra carabinieri, finanzieri e agenti di polizia; mentre il personale di cancelleria versa in uno stato disastroso.La necessità impellente che si fa sentire è quella di potenziare gli organici del tribunale affinché possa tornare a operare con efficienza ed equità nel delicato contesto della giustizia penale locale.