Crisi imprenditoriale giovanile in Italia: urgono politiche di sostegno e incentivi

Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha perso ben 42 imprese gestite da under 35 ogni giorno, con un triste saldo complessivo di 153mila attività guidate da giovani imprenditori in meno. Questo calo significativo si riflette nei dati di Unioncamere-InfoCamere, che evidenziano una diminuzione da quasi 640mila imprese nel 2014 a soli 486mila nel dicembre del 2024. Questi numeri rivelano una tendenza preoccupante nella nati-mortalità delle imprese giovanili nel nostro Paese.La fuga di talenti e la mancanza di opportunità per i giovani imprenditori stanno contribuendo a questa crisi, che mina il tessuto economico e sociale italiano. È essenziale adottare politiche mirate a sostenere e promuovere l’imprenditoria giovanile, offrendo incentivi fiscali, accesso al credito agevolato e supporto nella fase di avvio e consolidamento dell’attività imprenditoriale.Investire nell’innovazione, nella formazione professionale e nell’internazionalizzazione delle imprese potrebbe essere la chiave per invertire questa tendenza negativa. Inoltre, è fondamentale creare un ambiente favorevole all’imprenditorialità giovanile, favorire la creazione di reti di collaborazione tra giovani imprenditori e promuovere la cultura dell’impresa sin dai primi anni di formazione scolastica.Solo attraverso un’impegno concreto da parte delle istituzioni pubbliche, del mondo accademico e del settore privato sarà possibile ridare slancio all’imprenditoria giovanile in Italia e garantire un futuro prospero alle nuove generazioni. Soltanto così potremo assistere alla rinascita di un tessuto imprenditoriale dinamico e innovativo, capace di competere a livello globale e generare occupazione e crescita economica nel nostro Paese.