Nell’ultimo periodo, la situazione nel nord della Siria è stata caratterizzata da violenti scontri tra fazioni armate sostenute dalla Turchia e le forze curde siriane, portando a una tragica perdita di vite umane. Secondo quanto riportato dall’Osservatorio siriano per i diritti umani (Osdu), più di 100 combattenti hanno perso la vita nei recenti scontri avvenuti nei villaggi circostanti la città di Manbij.Le cifre parlano chiaro: 101 morti, di cui 85 membri delle fazioni siriane filo-turche e 16 delle Forze democratiche siriane (Sdf). Il direttore dell’Osdu, Rami Abdel Rahmane, ha reso noto che gli scontri sono stati particolarmente intensi e che le Sdf hanno respinto con fermezza gli attacchi dei mercenari turchi supportati da droni e aerei del paese.Non si tratta solo di una questione locale, ma di un quadro più ampio in cui i gruppi ribelli islamici hanno avviato un’offensiva contro le forze fedeli al presidente Bashar al-Assad. Questa escalation ha portato alla presa delle città di Manbij e Tal Rifaat nella provincia settentrionale di Aleppo da parte delle fazioni filo-turche, che si sono scontrate con le Sdf.La violenza non accenna a placarsi e i combattimenti proseguono con conseguenze umane devastanti. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per porre fine a questa spirale di violenza che minaccia la stabilità della regione e il benessere delle popolazioni coinvolte.
Crisi nel nord della Siria: scontri mortali tra fazioni armate sostenute dalla Turchia e forze curde.
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