La situazione di tensione in Galilea è sempre più critica, con le sirene d’allarme che si attivano con una frequenza impressionante, quasi ogni venti minuti. L’origine di questo caos è da ricercare nel lancio continuo di razzi e droni provenienti dal Libano, come confermato dalla bacheca dell’esercito israeliano (IDF). Le conseguenze di questi attacchi non si fanno attendere: stamattina diversi droni carichi di esplosivo hanno colpito la comunità settentrionale di Ya’ara, nella Galilea occidentale, provocando ferite a otto civili innocenti. Ma la violenza non si ferma qui, altri ordigni hanno colpito la comunità settentrionale di Beit Hillel, nei pressi di Kiryat Shmona, causando incendi che mettono a rischio ulteriormente la vita e la sicurezza dei residenti. La paura e l’insicurezza si diffondono rapidamente tra la popolazione locale, mentre l’IDF è costretto a mobilitarsi per proteggere i civili e contrastare queste continue minacce provenienti dal confine libanese. La speranza è che presto possa tornare la calma in questa regione martoriata dai conflitti e che si possa trovare una soluzione diplomatica per porre fine a questa spirale di violenza senza fine.
Crisi nella Galilea: razzi e droni dal Libano colpiscono civili innocenti
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